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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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avrete favorito; vi pregai -scrivermi cosUa somma da voi pagata per ine, come se doversi darla a Carluccio o a D. Domenico, e probabilmente'mi avrete scritto, ma io non ho ricevuto alcuna lettera vostra perchè Carluccio mi fece sapere che D,'Domenico ayea lasciato^ cadoré dalla sua tasca una lettera vostra per me, e che egli .medesimo avea dimenticalo un'ambasciata da farmi in vostro nome. Quindi sembra, e non sono un truffatore, scrivetemi imi rigo affinchè mi terga da si brutta macchia, Sono tre settimane per mia moglie, e due per Sofia dacché son chiuse in casa per gli ostinati raffreddori , ma esse abbracciano le due Duchesse, Cemina, la Baronessa , Maria, la signora Errichetla, e salutano voi, il Duca, il Barone, lutti i Tezza, Monsignorin'o, Frezza, Carata, Resta ec. io fo per l'appunto il contràrio abbracciando questi ed esso quanto quelle, ma le mie signore ed io ci raccomandiamo alle orazioni di D. Vittoria, e di D. Mariannina, le quali stando più in Cielo che in terra , disdegnano saluti ed abbracci.
Ricordateci alla gentile coppia Bianculli, è a D. Giulia, e vpi dilettissimo e stimabile amico non dimenticate 11 vostro inutile ma affettuoso servo.
Le vostre noje, per me non finiscono mal, vogliate distribuire le accluse lettere. Gabriele Quattromani. >
A. S. E. - Signor Duca Caracciolo di Brienza - Roma Napoli 3 Gennajo 1863. .
Carissimo Attanasio
Il breve dàlia vostra amicizia procuratoci giunse opportunissimo altrimenti le mie signore non avrebbero avuto messa in questi giorni solenni trascorsi, perchè erano e sono tuttavia inferme, e con me ve ne ringraziano e vi salutano di tulio cuore. Però ignoro se abbiate ricevuto dal Duca Caracciolo il danaro che io vi debbo per tal Breve perchè nè egli nò voi mene avete scritto. Del pari ignoro perché nonni siano ancora giunte le poesie di Monsignor Castellani da voi annunziatemi, e se siete riuscito ad ottenerci e spedirmi le reliquie desiderale dalle mie signore, nè posso domandarne a Ta-gliacozzi avendo mia moglie perduto l'indicazione della sua dimora e fareste bene a darmela. Siate l'interpelre della mia affettuosa amicizia con vostro padre, zii, zie, fratelli e cugine, e ricordatevi sempre che qui avete un vero amico e servitore.
Cotesto mio capo della sezione musicale della sociètà di mutuo soccorso é qui il barone Staffa assai adatto in musica, parlandogli del Manni, del Trambusti e di quello Scarabocchio dettato da me e delle osservazioni del primo contro il secondo, mostrò gran de-