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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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Uffizio del giudice Istruttore (Foglio 127) Napoli 28 Aprile 1863.
Col detto ufficio s'incarica il giudice del mandamento Avvocata a prendere la deposizione della superiora delle Cappuccinelle a Pon-tecorvo a nome Raffaela Giordano, per aver questa diretta una lettera alla signora Francesca Polidori a Roma, e che fu sequestrata nel!' arresto della principessa Sciarra ; ed all' oggetto si rimette al detto giudice copia della suddetta lettera.
Deposizione della superiora delle Cappuccinelle M. Raffaela Giordano.
(Foglio 130)
L'Anno 1863, il giorno 29 Aprile in Napoli, nel Monastero delle Cappuccinelle a Pontecorvo.
Noi Giuseppe Pescatori giudice del mandamento Avvocata assistito dal Cancelliere.
Veduti gli atti che precedono, ci siamo recati in questo Convento per ricevere la dichiarazione della superiora di esso.
Fattane avvertila detta superiora , la stessa è discesa nel parlatorio , ove a grata aperta si è fatta a noi presente.
Dopo i solili avvertimenti di rito richiesta delle sue generalità ha risposto chiamarsi
Maria Raffaela Giordano, nel secolo Guglielma del fu D. Bartolomeo di anni 5i, Badessa superiora di questo Convento delle Cappuccinelle a Pontecorvo nata nel Quartiere Montecalvario.
Dimandata se mai avesse diretta qualche lettera a sua sorella a nome Francesca , da lei chiamata Fanni, ha rispósto. Non ricordo se fu nel mese di Novembre o Decembre ultimo, che venne un individuo che mi disse portare una lettera a me diretta per mezzo della principessa Sciarra venuta in Napoli. Apertala vidi che la lettera composta di pochi versi mi era stala scritta da mia sorella Francesca che io son solita chiamare Fanni, la quale slà ritirata in Roma da circa trenta anni , vedova di Tomaso Polidori, la quale mi diceva che essendo venula in Napoli la Principessa Sciarra avea profittalo di tale occasione per scrivermi, volendo conoscere notizie della mia salute, e dolendosi del mio lungo silenzio. E poiché dalla persona che mi portò la lettera si disse che la Sciarra trovavasi nella locanda Zirri, e che ivi avessi inviala la risposta, se lo avessi creduto conveniente, io dopo uno, o due giorni mandai in detta locanda il facchino della comunità a nome Giovanni, di cui non conosco il cognome e il domicilio con la lettera diretta a mia sorella.
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