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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   Deposizione della Testimone Angelica Caracciolo.
   (Foglio 219) L'Anno 1863, il giorno 2A del mese di Aprile.
   Innanzi il Signor Talice Giudice Istruttore del Tribunale Circondariale di Napoli con l'assistenza del commesso giurato Sig. Arena.
   Interrogato - Ha risposto:
   Mi chiamo Angelica Caracciolo Marchesa di Campodisola del vivente Duca Nicola Caracciolo, Principe di Torella, moglie del Marchese Gaetano del Pezzo d'anni 27 nata e dimorante in Napoli, non parente, nè interessata.
   Domandata opportunamente dopo datele lettura della lettera esistente negli atti del procedimento indirizzata alla Signora Principessa di Altomonte in data del di 8 Gennajo.
   Risponde - Riconosco per mia la ora rammostratami e lettami lettera da me consegnata alla Signora Principessa Sciarra, perchè andando a Roma la facesse tenere alla Principessa d'Altomonte mia amica. Io sono stala due volte a visitare la Principessa Sciarra all'Hotel Washington, ma non ebbi il piacere di ritrovarla a casa, e di altro non sono informata in quanto m'interroga.
   E precedente lettura con conferma si è coll'uffìcio sottoscritta.
   Firmato - Angelica Caracciolo Marchesa di Campodisola - Talice - Arena.
   Deposizione del testimone Tafuri Felice.
   (Foglio 120) L'Anno 1863, il giorno 25 del mese di Aprile.
   Innanzi al Signor Talice Giudice Istruttore del Tribunale Circondariale di Napoli con l'assistenza del commesso giurato Arena.
   Interrogato - Ha risposto:
   Mi chiamo Felice Tafuri fu Santoro, di anni 63 nato in Be-nincasa dimorante in Napoli, negoziante orologiaro bisciutliere e gio-jelliere, ammogliato con prole; non parente nè interessato.
   Domandato opportunamente.
   Risponde - Domenico Ventimiglia fu impiegalo al Ministero dell'Interno sotto il Governo Borbonico, seguì il Generale Filangeri in Sicilia nella qualità di suo segretario particolare.
   II Filangieri nominato poi Luogotenente, lo elevò a suo capo di Gabinetto. Ebbe la direzione del giornale ufficiale di Sicilia, ed in tale ufficio perdurò fino alla venuta di Garibaldi, sotto la dittatura mascheravasi aa unitario - sfegatalo, e protestava di aver vissuto fin allora nell'errore. Ma quando poi al progredire del tempo vide propria l'epoca di giltare la discordia in mezzo agli Italiani, fondò