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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   con magazzino di rabbia fuori Porta Capuana, ed un altro dico un quarto spedizioniero al largo Dogana Vecchia. Da queste spiegazioni potrà rilevarsi se sia questo il Caprile che per le lettere della Sciarra dovrebbe meritare l'attenzione della giustizia.
   Di vantaggio , quanto a Gaetano Serlorio ed al Generale Pa-trelli null'altro ho d'aggiungere al mio precedente rapporto, tranne di dover ispiegare che niuna induzione abbia ad elevarsi dalle relazioni del Sertoirio col signor Patrelli per esser costui un ex Generale della Marina, il quale trovasi al ritiro per semplici ragioni d'età, senza aver mai provocato sulla sua condotta politica alcuna censura da parte del pubblico. Io le citai il nome del generale Patrelli per indicazione della casa in cui il Serlorio avrebbe potuto rinvenirsi, non per accrescere i sospetti che potevano derivarsi sul conto del Sertorio per la corrispondenza del suo cognome e forse ancora del diminutivo del suo nome con le lettere in esame , adducendo in mezzo le sue relazioni con un ufficiale superiore del disciolto esercito.
   Infine le trasmetto tre opuscoli diversi rinvenuti nella perquisizione eseguita in casa di Ventimiglia, e che furono firmati per identità dalla di lui sorella essendosi il Ventimiglia trovato in quel momento lontano dalla casa. Questi opuscoli non li ò inviati finora, perchè non mi pareva che ne portassero il pregio » e furono lasciati in abbandono in una stanza della Questura , al primo ritorno che fece nel suo ufficio it Delegato incaricato della perquisizione il quale non mi offriva altrimenti quelle carte che per darmi una prova dell'esattezza con cui avea adempiuto alla sua missione. Quegli opuscoli trattano , è vero di materia politica ed in senso avverso al Governo; ma che cosa sono ormai siffatte scritture non pubblicate dal Ventimiglia, ma di cui era soltanto detentore, a fronte del giornale Napoli di quel giornale che fu organizzato evidentemente per fini reazionari come mezzo di una cospirazione a danno del Governo? È rimasta tale indegnazione nel pubblico per lo scopo criminoso a cui era indirizzata la compilazione di quel giornale , che oggi che il Ventimiglia mostra di volere abbandonare le discussioni politiche , e pubblicare un giornale esclusivamente commerciale addiman-dato la Borsa tutti stanno sull'avviso pel prosieguo di siffatte pubblicazioni , ritenendosi che questo individuo a direttore di Napoli che sia, o della Borsa, non possa che aver le medesime tendenze a danno delle vigenti istituzioni dello stato.
   Dopo le surriferite informazioni non mi rimarrebbe a parlare che del signor Achille Rossi; ma quest'altro desiderio della Signo*»-rià Vostra sarà immancabilmente appagato, il Questore - Nicola dAmore
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