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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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il desiderio di conoscere i precedenti politici di quell' uno dei governatori del Monte della Misericordia, il cui nome apparve nettamente e senza mistero in mezzo alla traduzione della cifra , ma non mi ha onorato di dirmi che potrebbe esserle opportuno il sussidio delle mie informazioni anche per chiarire chi potesse essere l'altro governatore dello stesso pio stabilimento, il quale in un modo destramente misterioso, veniva additato in quella corrispondenza reazionaria , cioè a caratteri in cifra e col nome convenzionale di Abramo.
Ora che la S. V. si rivolge ancora per costui alle investigazioni dell' autorità di Pubblica Sicurezza, per associarle al risultato delle sue gravi istruzioni, e disvelare cosi con maggior precisióne quest' altro arcano delle macchinazioni reazionarie , a cui appartenevano fra gli altri la Barberini ed il Quattromani io non le farò attendere di vantaggio la mia risposta.
Chi dunque potrebb' essere quest' individuo governatore del Monte dflHa. Misericordia, e chiamato Abramo nei segreti della cospirazione anzidetta ? '
All'epoca dello scoprimento delle lettere in esame , i governatori eran cinque, il principe di Alessandria , il duca di Bagnuoli, il duca Fumica, il cavaliere Capuano, e Giambattista de Mari duca d'Acquavi va.
lì principe d'Alessandria ha l'onore di una menzione speciale nelle lettere della Sciarra, e quindi dev' esser posto da un dei lati senza nessuna obbiezione.
Non può essere nè il duca di Bagnuoli nè il duca Fumica , perchè quantunque il primo di essi possa sentire nell'animo qualche rancore della influenza perduta coll'abbattimento della passata signoria , ed il secondo si ritenga da taluni come non proclive del tutto a secondare il nuovo ordine di cose, pure sono* entrambi di tale accorgimento da non potersi immischiare in combricola di sorta a favore del cessato governo, e non dettero mai motivo di sospettare e di prevenzioni somiglianti. Non può essere tampoco il cava* liere Capuano, perchè incapace di smentire i sentimenti di attaccamento alla causa italiana di cui ha dato pruove non dubbie nei tempi più difficili del Borbonico dispotismo.
Oltre a ciò non pure il signor Capuano che i due Duchi anzidetti hanno da loro allontanato ogni sospetto con le pratiche posteriormente operate presso i confratelli del Monte della misericordia per fare accogliere nel loro seno persone affezionate al nuovo Governo; le quali pratiche hanno prodotto in fatti la proposta a governatori del Duca d'Atri Senatore del Regno, del Cavaliere Gioaochi-
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