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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano
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Del signor Colucci Raffaele infine potrebbe essere importante testimone il parrucchiere di Toledo signor Raison ; poiché ho avuto prevenzione, e la credo molto sicura , che il Colucci nei trascorsi mesi sia stato in relazioni ben di semplice affezione e cortesia
col troppo noto Commendatore d'Aloi dimorante a Portici, e che la corrispondenza siasi data per certo spazio di tempo ai signor Raison fino a che costui non incominciò ad entrare in sospetto che si trattasse di qualche cosa meno innocente a cui la sua coscienza più non sentivagli di prestarsi come cieco istrumento.
11 Commendatore d'Alloi di cui qui prendo a ragionarle non vìve che della speranza di poter rivedere a Napoli l'antico loro signore, e per non isvanirsi in semplici speranze, si ritirava a Portici dove tutti gli onesti ritengono per fermo che avesse mano non solo a borboniche, ma a brigantesche relazioni. Oltre alla dichiarazione dei cennati individui da poter essere esaminati in qualità di testimoni, mi è d'uopo soggiungerle che riscontrati i registri della Delegazione marittima e quelli dei passaporti, ne risulta che il nominato Filippo Ferri arrivava in Napoli da Civitavecchia il 25 dicembre ultimo, recandosi a dimorare alla strada monte di Dio N. 54, e poi ripartiva a Roma forse per via di terra, o il 31 dicembre o il primo giorno di gennajo. E dico forse perchè e dai registri dei passaporti che rilevo la sua partenza, e quei Registri non mi dinotano con sicurezza che l'epoca della spedizione del passaporto, non quella precisa in cui un individuo siasi posto in viaggio. Egualmente i registri dei passaporti mi ricordano che il signor Raffaele Colucci domiciliato alla strada S. Caterina da Siena, spedivasi il passaporto per Roma il giorno 18 Dicembre ; e sò per fermo che la sua partenza per la città di rifugio dei Borboni, non sia stato un progetto, ma che egli siasi in realtà giovalo del rilasciatogli passaporto.
Se tutte le segrete esplorazioni dell'autorità di pubblica sicurezza potessero essere obbietto di pruova giudiziaria senza compromettersi la missione medesima, io le soggiungerei di sapere ancora che il signor Colucci non sia stato viaggiatore indifferente ai parteggiai del Borbone ma non essendomi concesso dai doveri del nostro ufficio di convertire queste mie congetture colle pruove legali , mi assegnerò a dirle invece di non saper attribuire nelle presenti condizioni del Colucci, alcun altro scopo la sua gita in Roma, il quale sgombrar potesse il sospetto di borboniche attinenze, che se ne sono derivale.
Il Questore Nicola d'Amore
AI signor Procuratore Generale Sostituto della Regia Procura di Napoli.
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