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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   ( Foglio 76)
   UFFICIO DELLA GIUDICATURA DI CESENA.
   m
   L'anno 1863, il di 13 di Febbrajo in Cesena e nell' ufficio suddetto.
   Avanti al Signor Avvocato Natale Panetti Giudice del Mandamento, assistito dall'infrascritto Sostituto Segretario.
   All' effetto di accadere la requisitoria del Signor Giudice Istruttore della Sezjone settima di Nāpoli in data sette corrente.
   Previo avviso datone al Signor Maggiore Comandante il depo-. sito di Cavalleggieri di Lodi. .
   Č comparso il Sergente di Amministrazione Giuseppe Giordano, il quale, previe le ammonizioni ed avvertenze di legge.
   Interrogato sulle generali.
   Rispose - Sono Giuseppe Giordano fu Michele, di anni ventuno, celibe, nato in Napoli possidente, dimorante in Cesena, come Sergente d'Amministrazione nel Regimento dei Cavalleggieri di Lodi, Comp. Stalo Maggiore di deposito - Indi richiesto se avesse uno scritto da produrre che potesse essere riconosciuto di tutta sua mano, e rispostone negativamente, lo abbiamo invitalo a scrivere sotto nostra dettatura il corpo di scrittura di cui al qui unito foglio separato come di fallo fece, venendo il foglio stesso dall' Ufficio vidimalo in calce.
   Dopo ciō:-
   Interrogalo se sia stato a Napoli in congedo o permesso.
   Risponde. - Sono stato in permesso a Napoli. Partii da Cesena il giorno tredici ultimo scorso Decembre arrivai a Napoli la sera del successivo giorno diciassette, ne ripartii il giorno tre, e fui qui di ritorno il giorno otto Gennajo prossimo scorso. Tutto il tempo che ō dimorato a Napoli, sono slato a casa mia presso mia madre.
   • Interrogato ulteriormente di conformitā alla prelodata requisitoria.
   Risponde-Conosco bene il Signor Gabriele Quattromani, il quale mi č lontano parente, ed anzi mia madre convive col medesimo in di lui casa. Una sola lettera ho scritto d'incarico di esso Quattromani nel tempo del mio permesso, una lettera tutta confidenziale e di complimento nell' occasione delle feste Natalizie e del nuovo anno, diretta ad un suo Amicō a Portici, del quale non rammento nč nome nč cognome. Dichiaro e protesto , che all' infuori d'innocenti complimenti e di espressioni di semplice amicizia, nul-l'altro conteneva quella lettera. Dichiaro inoltre, che tranne quella slessa lettera, nessun' altra io gliene ho scritto, sė durante 1' ultimo mio permesso, come in qualsiasi altro tempo antecedente.
   Interrogalo d'avvantaggialo:
   ^ G