Stai consultando: 'Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano '

   

Pagina (48/319)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (48/319)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 46 — -
   * »> jicvBe mie conoscenze di qui che possono spendere, at j^n» accrescere la clientela dell' ottimo Signor Attanasio, . aste obbligazioni ardisco pregare V. S. I. e H. dare a . «ecofc? cenno di ciò che quei. Signori domanderebbero pc-r iaila sede Apostolica. E profittando della suai bontà la «•*?« Jrf pari mandare l'accluso al suo indirizzo. E senza più t.adii '<* con ogni riverenza le mani e mi ripeto -
   < Di V. S. I. R. - Devmo ed Obbmo Servo in G. C.
   » Girolamo Quintino ». Acuita b descrizione su riferita ci convenne studiare atten-ftftfUo che esser dovea il termine di paragone, 'cioè il ca-jusì nei numeri, come nelle parole e nei rispettivi indirizzi. Vi disaminando la qualità del carattere, l'aria lo stile di ver-riconoscemmo in tutte le tre lettere ed indirizzi un caratai ~ ti parie dissimigliante da se stesso nella grandezza e pendenza tettar?-, seguendo una direzione abnormale, pròprio di una amo* cfce tenta sconciar se stessa per nascondere il proprio me-c-uo ii scrivere, o per -meglio dire fa divedere 'chiaramente- una b quale cerca di esprimerò una marnerà calligrafa non sua, uMÉitn una mano che non scrive naturalmente ma si atteggia jti svtsjurv il proprio carattere onde farlo sconoscere. Lo svisamento cantiere concórrendo in détte tré lettere in un modo pressoché elettale. abbiamo avuto ragione di credere che le medésime siano vergate da una stessa mano ; e malgrado r tre indirizzi ; e >*>pcHuUo questo della lettera del due 'Gennajo mille ottocentoses-«jui&due, offrissero un carattere di più grossa cifra * e più sforzalo, wtttUineno presentando l'istesso tipo, l'identico tratteggiamento non muovere alcuna dubbiezza che un solo sia stato l'autore delle une e degli altri. Non varrebbe qui la forza degli esempi mentre le suCcennate riflessioni si estendoni) all' intero corpo di scrittura & dette tre lettere, nonché ai tre correlativi indirizzi. - Ciò non ostante perchè il guardo di ognuno che vorrà farsi giudice del vero, possa posare su punti determinali, si vegga- la parola Li con cni comincia ciascuna delle lettere tre. lettere per discernere fra loro *ua perfetta somiglianza si nel tipo che nel tratteggio.
   Le. lettere r, v, e, le altre minuscole p, i, z, d, offrono pure una flessa configurazione, gli stessi principi, le medesime terminazioni.
   Le cifre numeriche rispondono benissimo ad ogni più minuto confronto.
   Sugi' indirizzi poi le minuscole d, g, z, f, i, v, fatto astrazione dalla maggior grandezza di carattere, trovan riscontro con le consimili lettere. - Sicché nelle divisate lettere sotto ogni rapporto