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Processo fatto subire in Napoli nell'anno 1863 alla Principessa Carolina Barberini Colonna di Sciarra nata Marchesa di Pescopagano


1864, pagine 319

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a cura di Federico Adamoli

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   — 42 — -
   9-38, h-39. i-41. ;-42. m-43. fi-44, a-55. p-56. g-57. r-68. «-69. t-71. u-72. »-73. z-84.
   Ha soggiunto che tutte le virgole poste dallo scrivente per eludere ogni interpretazione, furono collocate non nel vero loro posto, come appar chiaro dalla chiave 'trovata. Inoltre che tutti i zeri non anno alcun significato reale, ma fu convenzionalmente la parola da ultimo che tutte le consonanti doppie sono scritte con cifre semplici.
   Con queste avvertenze e spiegazioni potendosi dai periti stessi verificare l'esattezza della chiave non solo, ma ancora tradurre quei segni convenzionali ed arcani nella lingua italiana, il Signor d'Ayala si è ritirato proseguendosi l'operazione come nel Verbale successivo.
   E previa lettura e conferma il detto Signor d'Ayala e Peritisi sottoscrivono coli'ufficio ;
   Giuseppe d'Ayala Gaday - Luigi Abate - Talice - Guerrieri.
   (FogKo 53;
   L' anno 1863 it tre Febbrajo in Napoli, nell' ufficio d'Istruzione presso il Tribunale del Circondario. •
   Avanti noi Giudice Istruttore Avvocato Carlo Talice assistito dal sottoscritto Segretario Sostituto.
   In continuazione della perizia alta quale occorre di procedere sulle lettere state sequestrate alla Signora Principessa Barberini Sciarra, e formanti corpo di reato nel presente procedimento.
   Previa ricognizione'della identità ed integrità dei sigilli apposti al primo involto se ne sono primieramente estratte le due lettere in cifra coli' indirizzo al Padre Clarenzio, nonché quella diretta a Monsignor D. Gaetano De Ruggiero sottoscritto Padre Girolamo Quintino: e se sono le medesime lettere sottoposte ad esame dei Signori Periti Calligrafi Tavassi Gaetano ed Abate Luigi, che ànno prestato giuramento, come nel precedente Verbale, e si sono i medesimi incaricati di esattamente descrivere dette lettere^ dare il loro giudizio se siano esse vergate dalla stessa mano, nonché verificare se la chiave delle cifre fornita dal Signor Cavaliere d'Ayala sia la vera per poter tradurre dette lettere cifrate, e addivenire in fine a tale traduzione, facendo di tutto constare con loro ragionamento relazione.
   Ed avendo i suddetti Signori Periti dato opera per più ore continue all' adempimento dell' avuto incarico, si riservano di presentare in iscritto della loro, relazione in altro giorno a fissarsi.
   Si è nuovamente fasciato, chiuso e sigillato come prima stava l'involto entro cui si sono di nuovo riposte le suddette due lettere in cifre.