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Piccola Enciclopedia di yiuoehi
chi lia accusato tre 3, giuoca un re, il socio dovrà, ritenere che il giuocatore si tiene sicuro dell'asso; oppure che dispone di una serie importante di carte del seme a cui il re giuocato appartiene. E questo s'ha da ritenere in via assoluta, perchè è ritenuto come canone accettato dall'universale, essere errore gravissimo giuocare a principio di giuoco una figura di un seme del quale non si posseggono più di una o di due carte.
Sempre quando per le carte che si hanno in mano, è assicurata la impossibilità dello stramazzo e del cappotto, ecc. ; ma non si può fare un buon invito, disponendo solo di un re o di una donna in quarta, di un dato seme. Allora si giuoca la carta più bassa di questo seme, a fine di far perdere una buona carta agli avversari e metterli nella condizione o di perdere l'asso, o di sacrificare un 2 o un 3 per un giuoco nullo. Questa maniera di giuocare si dice ; fare un falso invito.
Quando s'ha un asso in terza è bene giuocarlo sempre sull'invito del compagno. Ma se anche l'asso vi venisse sorpreso da un avversario, voi avrete sempre assicurato al compagno la riuscita della serie che si è prefisso di fare.
Il ricordarsi di tutte le accuse, di tutti gli inviti e di tutte le carte passate è di massima, anzi di assoluta necessità, in questo giuoco, quando s'abbia desiderio di vincere.
Queste sono le principali e non tutte, cliè ci vorrebbe altrimenti un volume, le regole del giuoco di tresette, il quale difficilmente si potrà apprendere sul libro, sibbene e presto vedendolo giuocare o giuo-candolo dopo avere apprese le regole generali qui enunciate. E, giuocare una partita a tresette, non vuol dire giuocare a caso, alla carlona; ma con riflessione e accortezza; conservando il massimo silenzio, affinchè la mente non sia distratta dall'esa-