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Pìccola Èncieloimlia di giuochi
se non prima-, certo contemporaneamente agli spaglinoli, ed in Italia il giuoco assunse forme e regole novelle e varie in ciascuna regione della penisola. E perciò, mi limiterò qui a ripetere quelle accolte e praticate dalla maggioranza (1).
Il tresette si giuoca con un mazzo di 40 carte italiane ; benché in talune provinole usino le carte da tarocchi, distinte con bastoni, coppe, spade e danari, piuttosto che con picche, fiori, cuori e quadri.
Il tresette si può giuocare ir due o in quattro. Quando si giuoca in due, ciascuno giuoca per prò prio conto; se in quattro si fa a compagni, che si accoppiano alternandosi con gli avversari.
Se i giuocatori sono cinque o sei, uno o due di essi fauno i signori e rimpiazzano nella partita successiva i perdenti, o uno dei perdenti.
Generalmente però, si giuoca in quattro. *
L'ordine e il valore e le combinazioni delle carte.
L'ordine delle carte è il seguente: il 3 è superiore al 2 : questo all'asso: l'asso al re; il re alla dama; la dama al fante; il fante al sette; il sette ai sei; il sei al cinque e questo al quattro.
La napoletana si compone del 3, del 2 dell'asso dello stesso seme, e vale tre punti.
p) La storia del tresette, scherzo poetico di G. G. C. di V. (Giulio Cesarti Grandis). Napoli, tip. Vincenzo Moraoco, 1880, in pp. 32.
Indico agli amatori del tresette, (juesto poemetto, che è degno di essere Ietto, li poeta, in nove canti in sesta rima., finge tìie un oerU> l'atfittiit Soma-I) et,un g Irate, di soprannome Chiappino, sia stato l'Inventore del tresette e descrive le regole del giuoco. Il ljoemetto cominciar «Tasso cantò del bellicoso Argante».
il giuoco del tresette ha una bibliografia a sè, e un saggio ce ne dette nella sua JJlblioyrafla italiana, dei giuochi dì carie il compianto bibliotecario Alfredo Lenst.