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Vruoto accordò con suo decreto degli 11. di ottobre del UH.
Le prime carte da giuoco, o ìsaiM, consistevano in foglietti di pergamena artisticamente figurati e dipinti da' più celebrati maestri di allora, come ne fan fede parecchi atti notarili di Firenze. Ma allora, più che a sollazzare e ad alimentare la infingardaggine e i vizi dei grandi, servivano a trastullare i piccini, tanfo che negli statuti del contado fiorentino del principio del secolo XV, sì dicono, i IVaibi, giuoco t utto innocuo e permesso.
Di queste antichissime carte da giuoco non è pervenuto sino a noi — almeno da quanto è risaputo — un solo mazzo completo; ma quelle poche in xilografia, benché deteriorate dall'uso e dal tempo, hanno raggiunto prezzi favolosi, che par ebbe pazzia- il raccontarli, se non fosse invece più che vero.
Troppo lungo e oltre i modesti confini di una sommaria enciclopedia sui giuochi sarebbe, se volessi intrattenere il lettore sopra un argomento altrettanto curioso quanto interessante, sia per la storia del giuoco, sia per gii incunabuli della xilografia e dell'arte della stampa. Sull'argomento è stato di già tanto scritto e da dotti e da profani, com'è facile dednrio dalla bibliografia di giuochi di carte (l), pubblicata da Alfredo Lea zi bibliotecario della Brai-dense, tolto nel fiore della vita all'affetto degli amici e alla scienza bibliografica, che egli coltivava con sapere e con amore.
2° — i tarocchi.
Il giuoco dei tarocchi, secondo l'opinione dei più, è d'invenzione degli antichi Egiziani. Ma se anche i più sbagliano, certo non errano, affermando che
{I) rimi-zi', I.amli. ltM.