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Piccola Enciclopedia di giuochi e passatempi per giovani ed adulti

Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1929, pagine 584

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ottantaduc giuochi di earte non proibiti e proibiti 31
   carte da giuoco ili generale e particolarmente su quelle dei tarocchi, che più e meglio non si potrebbe desiderare. In questo penoso lavoro di ricerche, però, il francese Merlin era stato preceduto ria un italiano, dal conte Leopoldo Cicognara (1), il quale per primo attribuì l'invenzione delle carte ad un bolognese, certo Francesco Fibbia, che fiorì tra il 1360 e il 1110.
   L'affermazione del Cicognara, però, trova un oppositore critico nello Zdelcaner, che nel suo pregiato studio sulle carte da giuoco ammette bensì che il Fibbia abbia potuto essere l'ideatore di una novella maniera di giuocare a' tarocchi bolognesi; ma non ammette che questi dal Fibbia fossero stati ideati, malgrado l'autorizzazione concessagli dai XIV Riformatori della città, di porre lo stemma dei Fibbia nella regina di bastoni, e quello di sua moglie, figlia di Giovanni Bentivoglio, nella regina di danari.
   Sia, però, il fatto, ed è accertato, che già nel se-colo XIV, le carte italiane erano divise in spade, d,avari, coppe e bastoni; e quelle francesi in picche, fiori, cuori e quadri.
   L'uso delle carte da giuoco, come tutto quello che alimenta il vizio e fa perdere gaiamente il tempo, si propagò con rapidità vertiginosa, tanto vertiginosa, clic le fabbriche italiane, e ce n'erano parecchie, non polevano giungere a soddisfare il numero straordinario delle domande, finché fu necessario fare ricorso alle fabbriche straniere, le quali ne mandavano; tante I- poi tante in Italia da costringere l'associazione dei maestri d'arte degli incisori e dipintori di figure a fare istanza al Senato Veneto di proibire per decreto la importazione delle carte e delle immagini impresse e dipinte negli Stati esteri, sotto pena di .in/arsirò di esse e di ammenda. Ciò che il Senato
   ii; Mriiinrii' KjH'ltatttl alla storia della Calcografia. Prato 1831.