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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   188
   Fig. 294.
   sore non troppo piccolo è opaco, si lascia attraversare dalla luce se ridotto in lamina sottilissima.
   § 191. Propagazione della luce. — Se pratichiamo una apertura in uno sportello di una finestra chiusa colpita direttamente dai raggi solari, scorgiamo (Fig. 294) nell' interno di un ambiente buio una striscia rettilinea intensamente luminosa che anderà a colpire o il piancito dell' ambiente o una delle pareti. Questa striscia deve la sua luminosità, come è ben facile accorgersene osservandola attentamente, a ciò, che la luce che penetra nell' ambiente rende intensamente luminose le particelle di pulviscolo atmosferico da esso incontrate nel suo cammino. La luminosità sua potrà così accrescersi aumentando con un artificio qualunque la polvere diffusa nell'aria. Orbene, il cammino che rivela la luce solare che penetra nell' ambiente apparisce decisamente rettilinea. Constatazione importante questa che consente quindi l'uso della espressione « raggio luminoso » per indicare una qualunque delle linee rette lungo le quali si consideri nello spazio circostante a costituzione omogenea il propagarsi della luce. Tale propagazione — lo han messo in rilievo misure accurate, — si compie colla velocità di 300000 chilometri al minuto secondo.
   Un corpo luminoso può immaginarsi costituito da infiniti punti luminosi, ed è lecito quindi considerare idealmente un punto luminoso isolato.
   Orbene, un punto luminoso manderà tutt'intorno nello spazio della luce e noi potremo anche dire, che tutt' intorno ad esso si diffondono nello spazio tanti raggi luminosi ; intendendosi per raggio luminoso una qualunque delle infinite rette partenti dal punto luminoso e lungo le quali possiamo ritenere che si propaghi la luce.
   Più raggi luminosi paralleli fra loro costituiscono quello che si chiama un fascio luminoso. E più raggi luminosi divergenti da un punto, secondo un piccolo cono, costituiscono quello che si dice un pennello luminoso.
   Non vi è solo la esperienza considerata precedentemente capace di mettere in rilievo la propagazione rettilinea della luce. Molte altre esperienze possono 0 eseguirsi, concludenti a quel fine e molte osservazioni di fatti naturali concordano con esse.
   Così ad esempio, perchè arrivi all' occhio di un osservatore situato in O la luce proveniente da una sorgente luminosa A attraverso a due schermi forati in B e C rispettivamente, bisogna che O, A, B e C si trovino in linea retta (Fig. 295).
   Camera oscura. - Ombra - Eclissi. Ma una prova indiretta della propagazione rettilinea della luce si ha nel comportamento della cosi-detta camera oscura di Giambattista Porta rappresentata dalla Fig. 296, e basata sul fatto che la luce di oggetti luminosi, obbligata a passare attraverso a piccole aperture va a formare immagini capovolte degli oggetti stessi (Fig. 297). Anche i fenomeni di ombra dimostrano la propagazione rettilinea della luce.
   B
   Fig. 295.