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dine nessuno sa ancora. Si è tentato, col perturbare mediante azioni considerevoli, quale è il lanciamento, mediante cannoni appositi, di anelli vorticosi di fumo simili a quelli che abili fumatori sanno produrre nell' emettere dalla bocca il fumo, di sconvolgere l'incognito processo di formazione della grandine nelle nubi grandinigene.
Tale processo, puramente empirico, ebbe un tempo la fiducia generale. Ora è in abbandono, ma vi sono ragioni per credere che lo si ritenterà e tornerà di moda. Perchè la condanna della scienza contro di esso non fu assoluta nè generale, e perchè la grandine è una materia troppo funesta all'agricoltura e a tutto ci si attacca per evitarne i disastrosi effetti.
Speriamo che da oggi ad allora la scienza abbia potuto meglio vedere in che cosa consiste il fenomeno, sul conto del quale sono state emesse una trentina almeno di idee. Chissà, che un aereoplano, munito di efficace protezione dagli effetti del fulmine, non consenta presto di andare a scrutare nel seno stesso di un nembo grandinigeno il processo di formazione dei problematici chicchi !
E noto come si trovino spesso al mattino coperti di piccole goccioline di acqua gli oggetti esposti all' aria. Esse costituiscono la cosi-detta rugiada, e non provengono da una caduta di pioggia durante la notte, in quanto queste goccie si formano soprattutto abbondanti nelle notti serene. Appena il sole è sceso sotto 1' orizzonte si intensifica la perdita, già iniziatasi, di calore da parte del nostro globo, che durante, il giorno era stato riscaldato dai raggi solari, e a poco a poco la temperatura del suolo può abbassarsi molto nel corso della notte cosi da condensare il vapore acqueo contenuto nello strato d' aria prossimo ad esso. Se non si osserva rugiada sotto gli alberi e nei luoghi coperti, ciò dipende dal fatto che ivi, in virtù della protezione, si rende meno intenso il raffreddamento.
La rugiada non si forma indifferentemente su tutti i corpi ; i metalli che hanno un debole potere emissivo si raffreddano poco e sono raramente coperti di rugiada; l'erba, le foglie, che hanno un grande potere emissivo e che non possono, spesso in conseguenza della loro debole conducibilità, ricevere dal suolo il calore che perdono incessantemente, sono molto più frequentemente coperte di rugiada. Un vento leggero favorisce in generale la formazione di rugiada, rinnovando lentamente P aria che apporta alle superfici raffreddate il vapor acqueo che essa contiene. Al contrario, un vento violento rende impossibile il deposito di rugiada: 1' aria rinnovandosi rapidamente riscalda il suolo col suo contatto senza avere il tempo di raffreddarsi in modo sensibile.
Se la temperatura del suolo, per il raffreddamento notturno scende al di sotto di 0°, il vapor acqueo dell' aria, invece che condensarsi in goccioline può deporsi allo stato solido cristallino. Si ha allora la brina. Questa materia può costituire le note gelate primaverili, spesso funeste ai raccolti. Quando il cielo è molto sereno e già la sera si ha una temperatura bassa, così che sia da temere la gelata, gli orticultori ricoprono le loro piante di paglia ed i viticultori nel corso della notte producono delle nubi di fumo bruciando della paglia umida cosparsa di materia bituminosa. Con questi mezzi atti a rallentare la irradiazione e conseguentemente il raffreddamento notturno, si rende così difficile il formarsi della gelata.