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Si dimostra facilmente la esistenza di questo vapore acqueo ponendo in un vaso di vetro sottile, o meglio di metallo levigato, contenente un poco d' acqua, dei pezzi di ghiaccio. Dopo poco la superficie esteriore del vaso apparisce rivestita da uno straterello formato con goccioline di acqua; è avvenuta sulla parete fredda del recipiente la condensazione del vapore acqueo diffuso nell' aria prossima al recipiente.
Una medesima quantità di vapore acqueo contenuta in un certo volume d'aria può a seconda della temperatura di questa essere più o meno prossima a liquefarsi. E per il lato pratico della vita o delle applicazioni all'agricoltura, più che la quantità di vapore acqueo contenuto nell' unità di volume dell' aria, chiamata altrimenti umidità assoluta, interessa la cosidetta umidità relativa, che è in relazione colla lontananza più o meno grande del vapore dalle condizioni di liquefazione, e che risulta definita dal rapporto tra la quantità di vapore che effettivamente si trova nell' unità di volume dell' aria a quello che dovrebbe trovarvisi perchè nelle condizioni esistenti di temperatura il vapore fosse saturo e pronto quindi alla liquefazione.
Gli apparecchi che servono a valutare la umidità assoluta e la umidità relativa si chiamano igrometri.
Non li possiamo qui descrivere. Diremo soltanto che in commercio si trovano degli igroscopi empirici che talvolta possono servire a dare un' idea grossolana delle modificazioni dello stato igrometrico dell' aria.
Meno grossolano degli altri che non descriveremo, è l'igrometro a capello (Fig. 270). basato sul fatto che i capelli, come un certo numero di sostanze organiche, quali le corde, il legno ed altre, variano di lunghezza coli' umidità. Questo strumento dovuto a De Saussure, comprende un capello fissato per un estremo passante sopra una puleggia e mantenuto teso da un piccolo contrappeso fissato all' altro estremo. La puleggia porta un indice che si sposta su di un quadrante graduato. Lo zero corrisponde alla secchezza completa ed è fissato ponendo lo strumento sotto una campana a lato di un vaso contenente acido solforico concentrato, avidissimo come si sa di acqua. Il punto 100 è fissato ponendo lo strumento sotto ad una campana le cui pareti interne siano bagnate con acqua. Le divisioni intermedie non fanno conoscere Io stato igrometrico definito più sopra, ma danno un' idea, come già si disse, delle variazioni dell' umidità dell' aria.
L' igroscopio Cappuccino, che si vede ancora frequentemente, utilizza una corda organica, che quando si allunga porta via il cappuccio mobile di sul capo al frate, e quando si accorcia per 1' aumentata umidità rimette il cappuccio a posto. Giocattolo grazioso, ma non strumento scientifico, sarebbe anche destinato, nell' intenzione dei costruttori e di quelli che ne hanno fiducia, ad una previsione del tempo. E inutile dire che anche in questo senso ha una ristretta base di attendibilità.
§ 175. Meteore acquee. —¦ Quando l'aria si raffredda, il vapore in essa contenuto può condensarsi in
Fig. 270. fini goccioline che le tolgono la trasparenza, e formano ciò che si chiama la nebbia. Se la condensazione si fa in alto, a distanza dalla superficie del globo, la nebbia prende più specialmente il nome di nube.
La condensazione avviene sulle particelle di pulviscolo atmosferico e anche su piccole porzioni di aria cariche di elettricità e dette ioni.
Le goccioline di acqua che formano la nebbia o le nubi son gocce piene e non vescicole contenenti una bolla d'aria come un tempo si ritenne e come qualcuno dice ancora. Le si son potute esaminare bene con un apparecchio d' ingrandimento che impareremo a conoscere e che si chiama microscopio. Ed è stato anche possibile valutarne le dimensioni che in media, per ciò che concerne il diametro loro, può ritenersi di '/,0 di millimetro.
Grazie a questa piccolezza le gocce cadono con grande lentezza,