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circa il valore dell'assorbimento esercitato dall'aria sulla radiazione solare diretta e circa l'elemento principale che definisce la temperatura dell'aria, per convincersi che deve appunto succedere il contrario, che deve cioè aversi una diminuzione graduale di tempe-rcltUFcl Coli' sltcZZH*
Le più recenti misure della temperatura dell' aria hanno portato a constatare che la temperatura diminuisce coll'altezza di meno in meno sino a 12 chilometri circa per poi aumentare leggermente o rimanere costante per uno strato detto isotermico, oltre il quale ritorna a decrescere.
Per altitudini non grandi sulla superficie del suolo l'osservazione mostra che la temperatura decresce coll'altezza in ragione di circa 0°,5 per ogni 100 metri ; laddove nella atmosfera libera la variazione è per corrispondenti altitudini di circa 1 grado.
§ 172. Isoterme. — Qualora si voglia dimostrare la distribuzione della temperatura alla superficie del globo, occorre notare su di una carta geografica i valori osservati per la temperatura delle diverse località e riunire poi con un tratto continuo i punti di temperatura uguale. S'intende che prima di riportare i valori della temperatura sulla carta, deve osservarsi la riduzione al livello del mare. Le linee che si ottengono nel modo indicato ricevono il nome di isoterme. Esse possono essere sincrone o simultanee se si riferiscono a valori osservati per tutti i luoghi nel medesimo momento, Possono anche essere formate colle temperature medie di un giorno, di un mese, di una stagione, di un anno in particolare, oppure colle temperature normali dell' anno o di determinate stagioni o mesi. In questo ultimo caso si dicono normali.
Equatore termico. Se si determina su ciascun meridiano il punto, nel quale la temperatura media annua ha il maggior valore e si riuniscono poi i vari punti cosi ottenuti, si riesce a tracciare una linea, la quale non è una isoterma ed alla quale si dà il nome di equatore termico.
Per esso si passa dalla temperatura di 6 gradi nell' Oceano Pacifico a più di 30° in Africa. Sui grandi mari esso si avvicina molto all' equatore geografico. Sui continenti si allontana molto al nord tanto da raggiungere la latitudine di 20° sul Messico e sul-l'India e una latitudine un po' superiore sul Sahara.
La posizione dell' equatore termico è in stretta relazione colle varie condizioni e manifestazioni meteorologiche e specialmente colla circolazione generale dell' atmosfera.
Tracciando 1' equatore termico, oltre che sulla carta delle isoterme annuali, anche in quella delle isoterme di gennaio e di luglio si vedrebbe come esso segua i movimenti del sole. Discende più a sud in gennaio e risale più a nord in luglio. Ma il movimento verso nord in luglio è più pronunciato dell'altro verso sud in gennaio.
CAPITOLO XXIV. VENTI E METEORE ACQUEE.
§ 173. Venti. — L'atmosfera non è mai in riposo ed i movimenti suoi si chiamano venti. Essi hanno in generale per causa I' ineguale ripartizione del calore solare alla superficie della Terra; nelle regioni più riscaldate l'aria si dilata, la sua densità diminuisce, si eleva quindi e viene sostituita da aria più fredda proveniente dalle regioni vicine.
Di un vento interessa conoscere: 1° la direzione, attestata dalle comuni banderuole (anemoscopi) ed esprimentesi col nome del punto cardinale dal quale sembra provenire; 2° la intensità che si esprime in modo indiretto mediante il valore della velocità del vento misurata con piccoli mulinelli (anemometri) ad ali mobilissime (Fig. 267), dei quali si valuta il numero dei giri con contatori opportuni.
La velocità di un vento sensibile moderato è da 1 a 2 metri al secondo, quella di un vento ben utilizzabile per il movimento di navi a vela è da 5 a 10 metri. Le velocità