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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Fig. 263. - Condensatore. V recipiente; ABC tubo che conduce acqua fredda uscente a getti ; D tubo che conduce il vapore nel condensatore; £'tubo dal quale esce 1' acqua dopo che essa ha servito a condensare il vapore.
   dal vapore condensato e dall'aria contenuta nell'acqua viene estratto mediante una pompa.
   Macchine ad espansione multipla. Nella macchina ad un cilindro il vapore compie in esso tutto il salto di temperatura fra quella della sorgente e quella del condensatore. Si hanno macchine a due o tre cilindri che per ragioni di econo- ojjjfj mia frazionano tale salto e quindi anche 1' espansione. Se le manovelle di una macchina a due cilindri sono concordanti la macchina si dice woolf, se sono ad angolo retto si dice compound. Per macchine a triplice espansione sono combinate la woolf con la compound. Nelle macchine a più cilindri il salto di pressione deve essere più elevato, anche oltre i 13 kg. per cmq. Quelle ad un cilindro hanno pressione di introduzione non superiore a 13 kg. per cmq.
   Potenza delle macchine in uso. Si costruiscono ora correntemente per l'industria delle macchine da 20 a 1000 HP (cavalli vapore) di potenza, mentre per i grandi
   piroscafi si costruiscono gruppi per potenza di oltre 20000 HP.
   Macchine fisse e mobili. La macchina a vapore è fissa se connessa rigidamente al suolo, è mobile (locomotiva) se è portata sul carrello stesso che essa mette in moto.
   Con la locomotiva si possono rimorchiare a velocità variabili grossi carichi nel caso di pendenze non troppo forti se l'aderenza colla strada è sufficiente. Per superare più forti pendenze si può aumentare l'aderenza foggiando opportunamente le rotaie. Ciò avviene nelle ferrovie dette a cremagliera. Esse possiedono oltre alle rotaie ordinarie una terza rotaia intermedia dentata in modo da formare cremagliera. Una ruota mossa dalla macchina (perchè a questa collegata) con i suoi denti corrispondenti a quelli della dentiera, girando, dà alla locomotiva moto lungo la dentiera. Per la discesa non occorre l'energia del vapore. Basta la componente del peso del treno. Se l'accelerazione oltrepassa certi limiti occorre 1' uso di freni convenienti.
   § 166. Turbine a vapore o turbo-motori. — Il vapore proveniente dalla caldaia ha una certa pressione é quindi una certa energia potenziale. Se si fa in modo di trasformare tutta questa energia in energia cinetica e tutta in apparecchio (ugello d'espansione) fisso in vicinanza di palette mobili che costituiscono la girante o turbina, allora questa vien mossa dalla forza viva del getto, ossia è una turbina ad azione (tipo Lavai). Se invece nell'ugello (tubo a forma convergente in certi casi, in altri convergente e divergente) si trasforma la energia poten-