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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO XX. VAPORIZZAZIONE - SUBLIMAZIONE
   LIQUEFAZIONE.
   § 140. Vaporizzazione. — Ognuno sa che un liquido, abbandonato a sè stesso in recipiente aperto, finisce per scomparire dal recipiente in un tempo più o meno lungo. Ciò è dovuto al passaggio del liquido allo stato aeriforme; fenomeno che ha genericamente ricevuto il nome di vaporizzazione. È facile persuadersi che esso si produce con certi liquidi più rapidamente che con altri, più rapidamente, ad esempio, con etere che con acqua. Si dicono volatili quei liquidi che subiscono in modo sensibile il fenomeno della vaporizzazione.
   Come l'etere è più volatile dell'acqua, l'acqua lo è più del mercurio.
   Si chiama vapore l'aeriforme formatosi mediante la vaporizzazione; esso possiede, come ogni aeriforme, una pressione che spesso chiamasi anche tensione ; non differisce sostanzialmente da un gas, ma si conviene
   di chiamar vapore lo stato aeriforme di quel corpo, che nelle condizioni ordinarie di temperatura e di pressione è normalmente allo stato liquido o allo stato solido; e gas 1' aeriforme che possiede questo medesimo stato aeriforme nelle condizioni ordinarie di temperatura e di pressione.
   La vaporizzazione si compie quasi istantaneamente nel vuoto, come si può vedere facendo vaporizzare un liquido in un ambiente, nel quale sia stata rarefatta l'aria o nella camera barometrica di un tubo Torri-celliano (Fig. 226).
   Ma è bene notare che non è necessario che una determinata regione dello spazio sia vuota, affinchè vi si formi del vapore. La vaporizzazione in un ambiente contenente un gas ha luogo ugualmente, sebbene con maggior lentezza.
   Misure precise hanno permesso di enunciare in proposito una legge, che riferiremo nel § 142.
   Fig. 226. - Apparecchio che permette di dimostrare ia immediata vaporizzazione di liquidi vari nel vuoto Torricelliano, e la diversa forza elastica dei vapori ottenuti. In a tubo Torricelliano di confronto.
   § 141. Vapore non saturo e vapore saturo - Tensione massima. — Un tubo Torricelliano — capovolto in una vaschetta profonda — permette, se immerso più o meno nella vaschetta, di far variare il volume della camera barometrica e quindi anche il volume consentito al vapore. Orbene, se si inietta nel vuoto Torricelliano — mediante opportuna manualità — una certa quantità di liquido, etere ad esempio, si nota subito un abbassamento di livello del mercurio, dovuto alla pressione del vapore rapidamente formatosi. La differenza di livello fra il mercurio del tubo e quello della vaschetta ci permette di avere in mm. di mercurio il valore di questa pressione, se si ha un tubo normale torricelliano di confronto. Possono presentarsi due casi : o sul mercurio del tubo non vi ha più liquido, o vi ha ancora un po' di liquido, non ancora passato allo stato di vapore.