137
La solidificazione pastosa non dà invece cristallizzazione. Tale è il caso, ad esempio, delle resine, del vetro ecc.
§ 138. Le sostanze refrattarie ed i corpi dissociabili. — Sembrano costituire eccezione a quanto si è detto sulla possibilità di far passare un solido allo stato liquido ed aeriforme per azione del calore quelle sostanze che nell' industria si dicono refrattarie (calce, magnesia ecc.) perchè, impassibili alle temperature più elevate dei fornelli da officina. Va notato però come siffatti corpi arrivino a fondere od a vaporizzare allorché si assoggettino a temperature più elevate, quali ad esempio quelle dell'arco elettrico (3500°).
Altri corpi, per azione del calore, invece di fondere si dissociano in corpi a costituzione meno complessa. Cosi il calcare si dissocia in calce ed anidride carbonica. E questo anzi il processo comune per ottenere la calce.
§ 139. Dissoluzione. — Si suole associare allo studio della fusione quello di un altro fatto di altissima importanza per quanto della massima semplicità, al quale avemmo altra volta ad accennare e chiamato dissoluzione. Lo si considera esso pure come un passaggio di un solido allo stato liquido per quanto il solido in siffatto passaggio non rimanga solo, ma si unisca necessariamente ad un altro corpo. E un passaggio di solido allo stato liquido per il contatto con un corpo liquido al quale il solido liquefatto si viene a mescolare per formare la soluzione.
Non esiste temperatura determinata di dissoluzione, ma ad una determinata temperatura un dato peso di un certo liquido non può sciogliere più di una determinata quantità di solido. Quando questo peso massimo è raggiunto, si dice che la soluzione è satura.
La solubilità di un solido in un liquido è definita dal peso di solido che può sciogliersi in cento parti di liquido. Essa aumenta in generale colla temperatura ; per alcune coppie molto, e per altre poco. Degno di particolare considerazione è il congelamento di una soluzione, che avviene ad una temperatura più bassa della temperatura di solidificazione del solvente puro. Se la soluzione è diluita 1' abbassamento della temperatura di congelazione è proporzionale alla concentrazione.
Tale congelamento porta alla solidificazione del solvente puro con corrispondente separazione di esso dal corpo disciolto.
La dissoluzione è accompagnata da un assorbimento di calore. Così che, sciogliendo un solido in un liquido senza scaldare con sorgente termica esteriore, il calore deve essere preso alla soluzione e la temperatura di questa si abbassa. Si utilizza questo assorbimento di calore nelle cosidette miscele frigorifere che possono essere di varia costituzione. Si abbassa, ad esempio, la temperatura di 25' sciogliendo del nitrato d' ammonio in un peso d' acqua uguale al proprio peso alla temperatura ordinaria.
Alcune miscele sono costituite da solidi, la cui mescolanza ne provoca la reciproca fusione. Ghiacco e sale formano, come è noto, una miscela di tal genere, largamente usata anche per gli usi di cucina. Essa determina un abbassamento di temperatura di poco più di 20°.