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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

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a cura di Federico Adamoli

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   § 124. Gas perfetto. — Da ciò che è stato detto nel precedente paragrafo risulta naturale la concezione di un gas ideale, detto gas perfetto, pel quale le leggi di Boyle e di Gay-Lussac sieno rigorosamente soddisfatte. Esso si troverebbe come limite di una serie di condizioni, per le quali un gas fosse di più in più lontano dalle condizioni necessarie per la liquefazione.
   Le due leggi più sopra nominate varrebbero dunque rigorosamente solo per tali condizioni limiti. Si chiamano, difatti, tali leggi, leggi limite.
   Fuse opportunamente in un' unica relazione vi compendiano tutte le principali proprietà termiche e meccaniche del gas perfetto. Questa relazione costituisce appunto V equazione caratteristica del gas perfetto e tanto meglio potrà applicarsi ai gas reali, quanto più questi sieno lontani dalla liquefazione.
   Se V0, V e V sono i volumi di una medesima massa di gas a 0°, a t° ed a t'°, P0, Pt e P\ le pressioni corrispondenti, essa è data da;
   o anche dalla
   o ancora dalla
   S 125. Lo zero assoluto. — Queste relazioni permettono di definire lo zero assoluto, che si presume corrisponde alla temperatura di un corpo, o meglio di un gas, privo affatto di calore. Di esso si disse parlando delle scale termiche. Corrisponde a - 273° centigradi. Se t è la temperatura centigrada di un corpo e T la corrispondente temperatura assoluta, si ha: T —ll'i t.
   CAPITOLO XVIII. MISURA DELLA QUANTITÀ DI CALORE.
   § 126. Calorimetria - Calorìa. — Vedemmo già come si misura la temperatura dei corpi ed osservammo che la temperatura di un corpo non deve confondersi colla quantità di calore che esso possiede. Ora studieremo come si misurano le quantità di calore, poiché osservammo già che le quantità di calore prodotte e consumate nei diversi fenomeni presentati dai corpi vanno considerate come grandezze misurabili e possono essere misurate con una unità opportunamente scelta.
   La calorimetria è quella parte della Fisica che si occupa di queste misure; l'unità di misura adottata è la calorìa, cioè la quantità di calore necessaria per elevare da 0° ad 1° o più precisamente da 15° a 16° un grammo d'acqua.
   Dicesi poi grande calorìa la quantità di calore necessaria per elevare da 0° a 1° (o da 15° a 16°) la temperatura di un chilogrammo di acqua. Essa è mille volte più grande della precedente e si potrebbe chiamare chilo-calorìa.
   VP = V'P'
   1 +at 14-a.{
   (33)
   T= (34)
   VP
   -z.—:-,= costante. (35)
   1 + af