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A questa disposizione si prestano assai bene il ferro e Io zinco, i cui coefficienti di dilatazione sono nel rapporto di 13 a 31.
Nei cronometri la compensazione si ottiene d'ordinario mediante le cosidette lamine compensatrici (§ 105).
Con esse si riesce a compensare negli orologi gli allunga-menti e gli accorciamenti della spirale regolatrice e gli aumenti e le diminuzioni di diametro del relativo bilanciere al crescere o al diminuire della temperatura, i quali tenderebbero a rallentarne o ad accelerarne il moto, col munirne (Fig. 217) il bilanciere stesso di due o tre lamine compensatrici, piegate ad arco, ed aventi all' esterno il metallo più dilatabile: l'aumento (la diminuzione) della temperatura incurvando di più (di meno) le lamine, avvicina (allontana) al centro alcune piccole masse pesanti, e così compensa le accennate dilatazioni (contrazioni).
Notevole l'uso delle lamine compensatrici nel termometro metallico di Bréguet.
In moltissimi casi pratici occorre tener conto della Fig. 217. dilatazione termica. Così nella costruzione delle tettoie metalliche. In esse le lamine non debbono essere inchiodate sulla travatura, perchè non si rompano pel freddo e non s'incurvino pel caldo, ma debbono essere incanalate in apposite guide, ove possano scorrere.
Siccome la dilatazione o contrazione dei metalli impiegati nelle costruzioni è differente da quella delle pietre, cementi e legni, è evidente che quelli non debbono essere fissati a questi, ma disposti in modo da potersi allungare e accorciare, senza che esercitino pressione o trazione, altrimenti potrebbero avvenire rotture e spostamenti (Fig. 218)
Nella posa delle rotaie ferroviarie, delle grate dei fornelli, è necessario lasciare un conveniente intervallo fra i diversi pezzi, e fissar questi in modo che possano liberamente variare di lunghezza al variare della temperatura. Per cerchiare di ferro le ruote di legno, si scaldano i cerchi, perchè, dilatandosi, possano adattarsi comodamente alle ruote e contraendosi poi col successivo raffreddamento, ne stringano e ne tengano fortemente uniti i pezzi. Spesso, per non dire sempre, i corpi cattivi conduttori del calore, come il vetro, si rompono quando si scaldano bruscamente, perchè le parti riscaldate, dilatandosi più delle altre, cui il calore si propaga difficilmente, esercitano contro queste una pressione che ne vince la compagine. Per evitare la rottura conviene che il riscaldamento sia lento e generale. Nella esecuzione di esperienze od altro i recipienti di vetro da porre sulla fiamma devono venir riscaldati dapprima gradatamente, muovendoli in modo che la fiamma ne lambisca tutti i punti, oppure si colloca il recipiente su di una reticella metallica e si scalda questa direttamente con la fiamma. Così il vetro non viene in contatto diretto con la fiamma, mentre la
Fig. 218. - Parte terminale dei pezzi di un ponte metallico. Non è rigidamente fissata ed ha spazio sufficiente per una dilatazione dovuta al calore della stagione estiva.