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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   sufficiente a vincere il peso dell'aereoplano, le ruote anteriori si staccano da terra seguite presto dalla ruota posteriore. In questo momento l'apparecchio spicca il volo verso l'alto rassomigliando ad una libellula gigantesca.
   L' aviazione ha fatto cogli aereoplani dei progressi giganteschi in questi ultimi tempi. Tutti lo sanno e tutti sono pieni di speranza per 1' avvenire.
   Gli apparecchi utilizzati attualmente camminano a 80 e anche a 100 chilometri all' ora, ma presto potranno raggiungere velocità ben più forti.
   § 91. La sostensione e la dirigibilità. — Non è male avvertire, come riassunto e come più esplicita dichiarazione, a proposito delle due soluzioni indicate del problema della navigazione aerea od aereonautica, che questo problema, da tutto il contesto dei precedenti nostri discorsi, apparisce comprenderne due distinti, quello della sostensione e quello della dirigibilità. Il primo di questi problemi, diciamo cosi, elementari, consiste nel mantenere 1' apparecchio in equilibrio ad una altezza determinata in seno all'atmosfera, ed è evidentemente quello che si deve risolvere innanzi tutto quando si voglia fare della navigazione aerea. Il problema della dirigibilità consiste nello spostare orizzontalmente l'apparecchio già in equilibrio ad un'altezza determinata, cosi da condurlo al disopra della regione del suolo che si desidera raggiungere.
   La sostensione. II problema della sostensione può ven're risolto con due metodi differenti : col metodo statico e col metodo dinamico. Nel primo metodo si utilizza il principio di Archimede (Aereostati). Neil' altro metodo si utilizza l'intervento continuo di lavoro meccanico o di energia, che, spostando 1' apparecchio, fa agire su di questo la resistenza del mezzo in guisa da equilibrare con una componente di tale resistenza il peso del sistema: interrompendo il lavoro meccanico, si rompe l'equilibrio, e la gravità riconduce 1' apparecchio a terra (Aereoplani).
   Nel linguaggio corrente i due metodi si designano rispettivamente colle locuzioni di metodo del più leggero dell' aria e metodo del più pesante dell' aria. Si tratta di locuzioni non convenienti. Basterebbe a convincersene che quando un aereostato è in equilibrio nell' aria non è affatto più leggero dell'aria, ma pesante come l'aria che sposta.
   La navigazione aerea con apparecchi a sostensione dinamica riceve il nome di aviazione.
   Dal momento che, come abbiamo osservato, per la sostensione degli aereostati non si spende energia, laddove se ne deve spendere per gli apparecchi di aviazione, se ne deve concludere che sotto il punto di vista della sostensione questi ultimi presentano una certa inferiorità rispetto ai primi. Neppure gli apparecchi di locomozione terrestre ed acquatica hanno bisogno di energia per sostenersi. Eppure la sostensione dinamica è utilizzata da migliaia di anni, e con un successo, per la locomozione nell'aria che sempre costituì per l'uomo argomento di ammirazione e di invidia, dagli uccelli, dai chirotteri, dagli insetti! Deve per forza esservi in questo genere , di locomozione un qualche cosa che compensi le difficoltà che presenta la sostensione. E facile vedere che è così.
   La dirigibilità. Il problema della dirigibilità è esattamente lo stesso tanto per gli aereostati come per gli aereoplani. Si può dimostrare che per essere dirigibile e necessario e sufficiente che l'apparecchio possa prendere per rapporto all'aria ambiente, supposta immobile, una velocità propria superiore a quella del vento dominante.
   La propulsione dell' apparecchio dovrà farsi in ogni caso in una direzione tale che la composizione del moto in questa direzione col moto che produrrebbe il vento dia come moto risultante quello voluto. Orbene, a proposito di dirigibilità bisogna fare distinzione fra dirigibilità parziale e dirigibilità totale.
   E totale la dirigibilità quando 1' apparecchio può portarsi in una direzione qualunque scelta a piacere. Parziale quando non è consentito lo spostamento se non lungo direzioni comprese entro un certo angolo che può essere più o meno grande.
   La condizione più sopra enunciata per la dirigibilità riguarda la dirigibilità totale. Si deve però avvertire che la dirigibilità totale è una proprietà relativa, perchè se la velocità propria dell' apparecchio è una caratteristica di questo e non può superare un certo valore, non è così di quella del vento. Cosicché un apparecchio che oggi è dotato di dirigibilità totale, può domani non avere la possibilità di spostamento che entro un angolo limitato.