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Nozioni di Fisica

Lavoro Amaduzzi
Nicola Zanichelli Bologna, 1924, pagine 208

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   si riscaldano e divengono incandescenti. Misurando 1* altezza massima di loro apparizione si può avere un indizio dell' altezza dell' atmosfera.
   Orbene, 1' osservazione delle stelle filanti spinse il limite fino a 200 chilometri. Notiamo d'altronde che i dati generali relativi ai movimenti della Terra ed alla attrazione newtoniana permettono di assegnare un limite alla presenza dell'aria. Difatti non possono aversi molecole materiali di aria al di là del punto dello spazio pel quale la forza centrifuga è uguale alla forza di gravità. Senza di ciò le molecole sfuggirebbero nello spazio per essere sostituite da altre, che sfuggirebbero a lor volta e così di seguito fino a completo esaurimento della riserva gassosa. Si può calcolare questo limite. Difatti noi sappiamo che la forza
   centrifuga all' equatore è uguale ad ^g^ della gravità; la forza centrifuga
   d' altronde cresce come la distanza dal centro della Terra, mentre la gravità varia in ragione inversa del quadrato di questa distanza.
   Dunque, per avere la posizione del punto nel quale queste due forze sarebb^o uguali, basterà estrarre la radice cubica di 289 : si trova così il numero 6,6. E questo perciò il numero dei raggi terrestri, contati a partire dal centro, al di là dei quali non possono più esistere molecole materiali fluide collegate al moto della Terra. Se si conta a partire dalla superficie della Terra si trovano 5, 6 raggi.
   Questo valore fornisce un limite teorico all' atmosfera nel senso che indicherebbe la distanza massima alla quale delle molecole gassose provviste di velocità propria potrebbero venire trattenute nella zona di attrazione terrestre. Molecole rade siffatte sarebbero elementi di un mezzo ma non costituirebbero un mezzo. Praticamente si può ritenere che l'altezza sia di circa 200 chilometri, e inoltre, che, a partire dagli 80 o 100 chilometri al massimo, 1' atmosfera modifichi profondamente e bruscamente colla sua costituzione (vi sarebbe esclusivamente idrogeno ed elio) i suoi caratteri fisici fra i quali, principale, la densità.
   In base a ciò si è divisa 1' atmosfera in atmosfera effettiva (da 0 ad 80 o 100 chilometri) ed in altosfera (da 80 o 100 a 200 chilometri).
   L' atmosfera effettiva sarebbe costituita dalla troposfera da 0 a 10 o 12 chilometri) e dalla stratosfera (da 10 o 12 a 80 o 100 chilometri).
   La troposfera a sua volta sarebbe costituita da uno strato da 0 a 3500 metri nel quale si produrrebbero tutte le perturbazioni atmosferiche (burrasche, cicloni, grandi fluttuazioni barometriche), e da una strato compreso fra i 3500 e gli 11000 metri, limitato dalla regione nella quale si formerebbero e si muoverebbero certe nubi leggere dette cirri. AH'infuori che in queste regioni limite, in tutto lo strato, l'atmosfera avrebbe soltanto moti verticali di convezione sia ascendenti, sia discendenti.
   § 85. Misura delle pressioni - Manometri ad aria libera e metallici. — Come il barometro serve a misurare, nel modo già indicato, la pressione atmosferica, certi apparecchi speciali, detti manometri, servono a misurare la pressione di un aeriforme qualunque contenuto in un determinato ambiente.
   Tutte le considerazioni fatte intorno alla esperienza del Torricelli giovano ad intendere la costituzione di un manometro (Fig. 168) semplicissimo, detto manometro ad aria libera. Esso si compone sostanzialmente di un tubo ad U coi rami verticali e contenenti un liquido