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due emisferi metallici cavi, i cui orli possono combaciare perfettamente, così da dare origine ad una sfera a perfetta tenuta (Fig. 157).
Uno degli emisferi è munito di un tubo con chiavetta che consente di collegarlo ad una macchina pneumatica. L'altro porta un'appendice,
j di solito un anel-
J^; lo. Sino a che la
sfera cava formali) ta con essi è pie-na d'aria, per se-^ pararli basta una
ì> debolissima forza
! j atta a vincere l'a-sSSsi^? (lesione agli orli.
La pressione at-
...................................mosferica non ne —
Fig 157. ostacola la sepa-
razione, in quanto l'aria preme u-
gualmente di dentro e di fuori; ma quando dalla sfera si tolga l'aria mediante una macchina pneumatica, alla separazione degli emisferi oppone validissimo ostacolo la pressione atmosferica esteriore non più equilibrata da aria contenuta nell'interno. Per separare i due emisferi occorre in questa condizione di cose una forza considerevole. Nella classica esperienza di Magdeburgo, racconta la storia, i due emisferi vennero tirati in senso contrario, senza che si distaccassero, da due robusti cavalli.
Fig. 158. - Dispositivo multiplo della Fig. 155 atto
a provare che la pressione si esercita in ogni senso. E facile intendere il modo di usarlo.
§ 77. La classica esperienza del Torricelli» — Una esperienza classica, che mette ben in rilievo la pressione atmosferica e fornisce un metodo semplice, preciso e spedito per misurarla, è quella
che dette larga fama ad Evangelista Tor-^ ricelli, discepolo di Galileo, e altamente
Camer^ benemerito della scienza per larghissima
buroni£lricti .... 1 11 f •
copia di lavoro nel campo della fisica e della meccanica. Essa trasse origine, o per lo meno seguì, da considerazioni ed esperimenti di un genovese, amico di Galileo, i j] Giovan Battista Baliani.
\ Ognuno può facilmente ripeterla, per-
chè ad eseguirla basta operare nel modo seguente. Si prenda un tubo di vetro chiuso ad una estremità ed aperto all'altra, e lungo circa un metro. Lo si riempia interamente di mercurio, se ne chiuda con un dito l'estremità aperta (Fig. 159) e lo si capovolga in un recipiente contenente mercurio per modo che la estremità rimanga bene immersa; si tolga quindi il dito. Si nota subito che il mercurio discende dal tubo nella vaschetta sino a che il livello suo nel tubo non abbia raggiunta una Fig. 159. conveniente posizione. Dopo, tutto rimane