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distenda (Fig. 104). Quando il bilanciere va a sinistra il dente B dell'àncora arresta il dente b della ruota; quando va verso destra il dente b
passa, ma solo un dente può passare perchè il dente A arresta il moto al di là del dente a. Quando il pendolo ritorna a sinistra il dente che segue a passa con quello che segue b, ma subito il moto è arrestato dallo estremo B dell'àncora fra il dente che segue b e il successivo. Passa un altro dente nel movimento del pendolo verso la destra è così via.
Si avrà dunque che ogni dente della ruota (detta ruota di scappamento) passerà ad ogni oscillazione completa del pendolo. Cosicché il moto della ruota sarà moto discontinuo, con sbalzi pro-ducentisi però ad intervalli uguali. Se la ruota porta trenta denti ed il pendolo batte il secondo, vale a dire compie una oscillazione semplice ogni secondo, fa un giro al minuto.
Ingranaggi appropriati trasmettono il moto agli indici dell'orologio. Il pendolo è applicabile agli orologi fissi, ma non lo è agli orologi da tasca, che debbono agire in qualunque posizione venga loro data. In un orologio da tasca il bilanciere è una ruota circolare, quale
Fig. 102.
Fig. 104.
Fig. 105.
è mostrata dalla Fig. 105, mobilissima intorno al proprio asse. Ad essa è adattata una molla disposta a spirale e chiamata perciò spirale. Tale molla comprende generalmente una decina di spire ed ha l'estremità interna attaccata all' asse del bilanciere, mentre 1' altra è fissa in una pinzetta a portata dal piatto dell' orologio.
Se il bilanciere è allontanato dalla sua posizione di equilibrio in un senso, la molla si tende, e ritornando per elasticità alla posizione primitiva, trascina il bilanciere in senso inverso. Colle deformazioni di senso contrario che prova alternativamente, la molla fa oscillare il bilanciere e le oscillazioni di questo sono, come quelle della molla, indipendenti dall' ampiezza, vale a dire isocrone.