latorio ; si dice oscillazione semplice il passaggio dalla posizione OG' alla OG, mentre è detta oscillazione doppia o completa il passaggio da OG ad OG col ritorno ad OG. L' angolo G OG o l'arco corrispondente misura 1' ampiezza della oscillazione.
Si dirà allora che se non vi fosse attrito nell'asse di sospensione e resistenza in seno all' aria, le successive oscillazioni avrebbero tutte la medesima ampiezza, e per inerzia il moto continuerebbe indefinitamente.
In realtà però l'attrito e la resistenza dell' aria esistono e anche volendo non si potrebbero mai sopprimere completamente. Così le oscillazioni di un pendolo, specialmente se questo è, come abitualmente, in seno all' aria, vanno gradatamente diminuendo di ampiezza sino a che il pendolo stesso dopo un certo tempo si ferma.
Pendolo semplice si chiamerebbe un pendolo (non realizzabile) che fosse costituito da una particella materiale capace di oscillare intorno ad un punto fìsso ad essa collegato mediante un filo inestensìbile e
senza peso. Per lunghezza gli si attribuisce la distanza fra il punto di sospensione ed il punto materiale. Giova la sua considerazione nello studio teorico del moto oscillatorio.
Sperimentalmente per considerazioni elementari si fa spesso uso di un apparecchio costituito di un filo fissato in alto e portante alla sua parte inferiore una piccola sfera pesante (Fig. 98). Esso equivale sensibilmente ad un pendolo semplice che abbia per lunghezza la distanza fra O ed il centro della sfera.
Fig. 98.
§ 58. Le leggi del pendolo. — Orbene, col sistema descritto si può subito mettere in rilievo quella legge detta dell' isocronismo delle piccole oscillazioni, che si enuncia nel modo seguente: le piccole oscillazioni di un pendolo sono isocrone, vale a dire han tutte la stessa durata. Essa vale per ogni ampiezza purché si tratti di ampiezze inferiori a 4 o 5 gradi, e significa che una oscillazione di 1° ad esempio dura quanto una oscillazione la cui ampiezza sia di 3°. Per verificarla si mette in oscillazione il pendolo, e si misura per mezzo di un orologio la durata di quaranta oscillazioni ad esempio; poi, senza toccare il pendolo, si misura la durata delle quaranta oscillazioni successive in media meno ampie delle prime. Si trovano nei due casi uguali durate.
Prendendo pendoli della stessa lunghezza, l'uno terminato con una sfera di ottone, un secondo con una sfera di avorio, un terzo con una sfera di legno; allontanandoli simultaneamente dalla posizione di equilibrio, e abbandonandoli poi a loro stessi, si nota che oscillano ugualmente. Ciò significa che la durata di oscillazione di un pendolo è indipendente dalla natura e dal peso del corpo oscillante.
Fig. 99. - La durata
d'oscillazione di pendoli le cui lunghezze sono rispettivamente di 20 80, 180 cm., stanno cioè fra loro come 1 a 4 a 9, sono nei rapporti a 1 a 2 a 3- Mentre A fa tre oscillazioni, B ne fa due e C ne fa una.