Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
 
  
  
  
  
 
     
Nel Mercator 0):
 
     
Sanum es ? Poi sanus si. sim, non te meclicum mihi expetam Ibo ad medicum atque ibi me toxico morti dabo.
 
     
Nel Miles gloriosusM
 
     
Meclicum istuc tibi mclius percontarier.
 
     
Nel Poemtlus (3):
 
     
Portasse meclicos non esse arbitrarier.
 
     
Oltre Plauto, anche Publio Terenzio Afro nelY Ecyra parla dei medici. Pamfilo giovinetto domanda allo schiavo Parmenone.
 
     
mPamfilo.
 
     
Quid morbi est?
 
     
Parmenone.
 
     
NescioPamfilo.
 
     
Quid ?
 
     
Nemo ne medicum adduxit?
 
     
Parmenone.
 
     
Nescio.	1
 
     
A taluno sembrerà soverchio lusso di erudizione avere riferiti tutti questi brani dei notissimi commediografi latini dell'epoca repubblicana. Sembra a me però aver fatta cosa molto utile addurre le testimonianze di Plauto e di Terenzio che vissero all'epoca gloriosa degli Scipioni. Eglino per avere non solo nominati i medici, ma introdottili anche per interlocutori nelle loro
 
     
(1)	Mercator; Atto li, scena iv, vers. 21.
 
     
(2)	Miles gloriosus; Atto n, scena ni, vers. 21.
 
     
(3)	Poenulus; Atto v, scena ii, vers. 44.
  
  
  
  
  
 
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