Storia della medicina in Roma di Giuseppe Pinto
 
  
  
  
  
 
     
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belligera e conquistatrice, che a curaro le malattie le quali però, atteso il savio e sobrio metodo di vita, doveano esistere ben raramente.
 
     
I)a Romolo, dall'ardito fondatore e re devonsi ripetere i primi provvedimenti legali di salute privata e pubblica 0). A lui, educato a Gabi nelle ottime discipline di quell'epoca, devonsi^secondochè .riportano Plutarco <2, Dionisio (3J, Vittore W e Valerio Anziate <5) le prime norme sanitarie introdotte nella nascente città; e sono notevoli le leggi da esso emanate sui nati mostruosi giudicati con criterii anatomici; sulla frugalità della donna cui per più ragioni proibiva severamente l'uso del vino, « monstruosos partus « quisquis sine fraudo cedunto. Si vimini biberit domi ut adultoram puniunto »; e finalmente sulla purità del linguaggio « ne « (piis praesentibus foeminis obscena verba facito ».
 
     
Ma è da avvertire che nelle prime costituzioni romane l'uso di non bere vino era seguito non s dtanto dalle donne, ma dai servi, dagli adolescenti e dagli adulti stessi innanzi il trentesimo anno di età, meno nei casi in cui, come dice Ateneo r7), venisse prescritto e consigliato dal medico di bere vino.
 
     
II. Romolo prescrisse ancorai che i parti giudicati misti o di dubbio sesso si alimentassero, non si esponessero, nè si uccidessero prima di tre anni; ed altra legge viene pure attribuita a Romolo colla (piale si prescriveva di non seppellire una donna morta di parto, prima di fare il taglio per remissione del feto (9).
 
     
E sebbene il gran fondatore, giusta il parere di Dionisio, lasciasse le arti illiberali e sedentarie ai servi e agli esteri, non
 
     
(]) Cicero — De legibus; Lib. n; De divinai; Lib. il.
 
     
(2)	Plutarco in Romolo; pag. 20.
 
     
(3)	Dionisio — Lib. i, 84.
 
     
(4)	Vittore — Pop. Porti ; 21.
 
     
(5)	Valerio Anziate — Fragmeafa.
 
     
(fi) Marliani Bartolomeo — In leges RomulL
 
     
(7)	Ateneo — Lib. x, cap. 3.
 
     
(8)	Balmtini — Li leges Romuli; Lib. il Lugihini 1583.
 
     
(9)	Dempst. — Lil). il p. 234 e seg.
  
  
  
  
  
 
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