Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      del coito ; e qui rimarca che i ruffiani, le meretrici, e tutti i libertini ne furono i primi meritamente colpiti, senza però che ne andassero esenti i più castigati, perchè il contagio si propagava co' baci, coli' alito , colla comunanza del letto, delle stanze ... Il Safati essendo, giusta Avicenna ed il Conciliatore, una impetigine, è pur contagioso, e quindi anche diviene epidemico : Aegritudines istae de uno ad alium transeunti lepra, variola, sca-bies, putrida aposternata, Albnras testis... aut in• famiarn incidat, quia Re ligio su s, vel bonae vir famae extiterit, ut mundi lumina, sicuti Ponti-fices et Cardinal.es, et sancti viri existunt, sacrae Virgines , et castae mulieres, cum omne fere as-serat vulgus hunc morbum solo coitu corpori fiumano infigi ...
      Quanto alla cura, la I. intenzione è fondata sulle orazioni, litanie ec. onde placare 1' ira di Dio, da cui è mandato per castigo : a queste susseguitela 1' uso delle cose, che temperano la intemperie caldo-secca, cioè l'abitare in luogo fresco ed umido, cospergendolo di acqua, e foglie fresche... la II. sul preparare alla concozione la materia morbosa con varie erbe, sciroppi, refrigeranti per mesi e mesi : la III. sulla eliminazione della materia preparata per via di salassi , sanguisughe, ventose, poi emetici , purganti, clisteri, sudoriferi ec. la IV. sulla distruzione dei residui morbosi, dai quali nascono le recidive, ossia sull' immutare la condizion morbosa in condizion naturale coi rimedj risolutivi applicati alla pelle, che però non vengono nominati: la V. sull'uso delle cose atte a corroborare lo stomaco, il fegato, la milza già debilitati, colla dieta nutriente, misture cardiache, ed ogni sorta di eccitanti. Genernlmente condanna l'uso esterno dell' argento vivo : in alcuni casi disperati però approva le unzioni, e gli unguenti, ne' quali esso vi entra in unione collo zolfo : loda le stufe sudatorie, i bagni caldi, non i solforosi, nè i salsi.


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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