Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      meretrici, e fin anche de' bagascioni, come appari-lisce da Eschine (180).
      Fino a tanto che le femmine di Fioma repubblicana , degne figlie delle Lugrezie , conservarono la santitā de' costumi , si tennero lontane dalla impudicizia col solo freno della infamia. Quando poi gl'Imperatori insieme coi principi della politica corruppero anche quelli della morale, al freno della infamia, giā reso insufficiente per le figlie delle Messaline, si č dovuto aggiungere i altro della tassa (181). Secondo Svetonio il primo a promulgare una legge, che obbliga e meretrici e mez-
      D DO 3 Dzani di pagare un dazio al pubblico, fu Caligola. Lampridio assicura, che simile maniera di lucrare non riusci ingrata alla maggior parte de' di lui successori ; e Tertulliano si lagna e arrossisce di riscontrare anche de' Cristiani tra i gabellieri dell'arti infami.
      In Londra, fin da remoti tempi, i lupanari erano obbligati di pagare una tassa a quel lord Maire ed a quel Vescovo.
      In Francia, sotto Filippo Augusto, l'officio detto Roė des Ribauds riscuoteva ogni settimana due soldi dalla casa de' bordelli e delle donne bordelliere.
      La storia di Tolosa riferisce, che i magistrati di quella cittā presentarono a Carlo VII del i4-4 un memoriale, onde si degnasse di prendere sotto la sua protezione quel postribolo, che spesso veniva insultato dai libertini con discapito del


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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