Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      La Repubblica Veneta, che in linea di politica servì di ammirazione e di modello all'universo per secoli, ebbe un postribolo prima del i5oo, stabilito con decreto del Senato in un luogo, detto alle case Rampani, o Ca-Rampane. La Repubblica medesima lo provedeva di donne comperate all'estero, anzi, secondo alcuni, precisamente dalla Germania(i75).
      Nè mancarono i pubblici postriboli nelle altre grandi città, e nemmeno nel centro della Cristianità, e sotto gli occhi medesimi de' Sovrani di Roma.
      Il Rinaldi, continuatore del Baronio, assicura che durante il pontificato d' Innocenzo VI nell' anno i555, fu abolita la tassa, che il Sovrano di Roma turpemente riscuoteva dalle meretrici (176). Non vi par ragionevole il credere, che quel Pontefice sia devenuto a simile misura scosso dai reclami, eh' erano stati prodotti al Concilio generale tenutosi in Vienna di Francia del i5n contro sì scandoloso tributo ? Ma siffatta abolizione non ha conseguito il suo intento. Effettivamente riscontrasi, che sotto il pontificato d'Alessandro VI, 1' officio della Guardia di Faenza, in nome di quel regnante Pontefice, pubblicò degli statuti intorno al libero esercizio dell' arie meretricia dell'anno i497- Poscia '1 di lui successore Giulio II, con Bolla dei 2 luglio i5io fissò un quartiere, un officio, e de' visitatori e-spressamente per le donne pubbliche. Tale stabilimento è dovuto in parte allo zelo del Cardinale de' Medici , che poi venne da tutto il mondo venerato sotto il nome immortale di Leon X. La


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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