Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Europei indirettamente I' hanno comunicata agli A* mericani. Eccovi, o Signore, un altro titolo d' accusa, oltre infiniti già noti, che hanno i Selvaggi contro de' popoli civilizzati : ed eccovi un altro motivo, e più forte di tutti, per distruggere finalmente le tratte, onde impedire la successiva importazione del contagio venereo nell'America.
      Signore, giacché ora siamo nel Nuovo Mondo, concedetemi il piacere di seguirmi in quelle altre regioni, che vennero scoperte dopo l'America, onde trarne qualche nuovo raggio di luce che valgai a vieppiù rischiarare il nostro argomento.
      11 famoso capitano Cook opina, che la lue venerea fosse indigena all'Isola O-Taiti: I. perchéT equipaggio del capitano Vallis, primo scopritore dell'Isola, non avea alcun venereo nè quando vi sbarcò, nè quando di là parti : II perchè avea inteso da quegli abitanti parlar d'Indiani morti avanti l'arrivo di Vallis d'un morbo, che sembrava venereo: III perch' essi vantavansi con ragione di conoscer rimedj atti a guarirne: IV perchè una metà della di lui ciurma, nelle sei settimane di soggiorno a O-Taiti e all'Isola della Società, era rimasta infetta di quel contagio, però d'indole più benigna, che in Europa : V e perchè finalmente dalle sue conversazioni con Edidea gli risultava , che la di lei madre prima dell' epoca del Vallis, era già morta a Boìabola di quella infermità. Egli poi soggiunge, che ad onta di ciò i naturali di O-Taiti chiamano quel male Apa-no-Pretane, cioè male


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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