Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      siccome i Barbali adottarono in gran parte i costumi e la religione degl'Italiani, cosi alcuni di essi, facendo il pellegrinaggio di Terra Santa, di là a-vranno portato qualche scintilla di contagio lebbroso, che alimentato da favorevoli circostanze potrà aver contribuito ad impedire la totale estinzione del male. E forse i pellegrinaggi non avrebbero bastato a mantenere in Occidente la lebbra, se nell'ottavo secolo i Saraceni, conquistate le Spagne, non avessero fatto delle scorrerie e delle occupazioni sulla limitrofa Francia, e sulle coste d' Italia.
      La massima diffusione della lebbra occidentale , detta da Sprengel Costituzione secolare, si ripone da tutti nell'undecimo secolo. Qual meraviglia di ciò, se le Crociate furono le più stravaganti e le più gigantesche spedizioni in Oriente? Se la superstizione d'allora arrivava al grado, che gli stessi monarchi non solo assistevano i lebbrosi, ma ne toccavano, e ne baciavano perfino le piaghe? Se l'abuso, ossia la pratica non diretta dalla ragione e dalla polizia sanitaria, de' bagni, delle stufe e delle ventose era un bisogno universale? Se i vestiti di lana, più atta del lino a ritenere i miasmi infettanti, si costumavano da tutti ? Se la ignoranza, la miseria ed il libertinaggio toccavano 1' apice ? Se il commercio coli' Oriente si era moltiplicato d'ogni maniera? Se finalmente i Calili di Spagna, o Calili d'Occidente favorivano con predilezione la nazione Ebraica ?
      Difatti distrutto il dominio arabico delle Spagne,


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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