Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      posto tra le imprese di Pompeo, e quelle di Tito abbraccia il secolo d' oro della possanza e della civilizzazione romana ; e all'opposto, che da Tito in poi comincia la decadenza di quel politico colosso, si comprenderà agevolmente la ragione sia della rapida minorazione della Elefantiasi, sia della lunga durata della mentagra. Non già che io intenda di porre a colpa delle circostanze calamitose la genesi delle affezioni contagiose, e quindi delle lebbrose, in opposizione a' miei principi che mi obbligano a farli dipendere sempre da un contagio specifico; ma intendo soltanto di calcolare simili circostanze come cause che favoriscono lo sviluppamene to e 1' imperversamento del morbo. E per vero dire, se le calamità de' popoli da se sole bastassero a creare la lebbra, come sostenne a forza d'ingegno e di erudizione Raymond , la nostra Italia do-Vea più che in qualunque altro tempo esserne stata devastata dal quarto al decimo secolo, quando il gran Costantino colla traslazione della sede imperiale da Roma a Bizrfnzio, la lasciò in preda a tutti gli orrori della barbarie settentrionale. Eppure avvenne il contrario; e la ragione di tanto paradosso risulta per mio avviso dalla cessazione di qualunque rapporto in allora tra l'impero d'Occidente e quello d'Oriente, a colpa appunto della generale invasione d'Italia fatta dai Barbari. Le leggi sui lebbrosi promulgate da Rotari, e i cenni sparsi qua e là nelle opere di quell' epoca non provano altro che essere stata sporadica la malattia. D'altronde


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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