Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      che vennero da Ponentf, al riferire del Sommari-va, per curare la lue venerea esclusivamente.
      L' antichissimo uso de' bagni , e stufe di varia preparazione fu de' primi rimedj applicati alla cura dello stesso morbo.
      Blancard, Hoffman, Junker ec ... vantavano gli antimoniali semplici e composti.
      Lo zolfo entrava in quasi tutti gli unguenti controia lue venerea, come antichissimo antipsorico.
      Planis de Campy propose 1' uso esterno di una soluzione di arsenico, che poi venne portato anche ad uso interno. «
      La carne del rettile americano Jguan e quella della vipera ebbero qualche credito nella cura de' mali sifilitici.
      L' uso interno delle cantaridi conta tra' suoi fautori lo stesso Hoffman.
      Tra i vegetabili moltissimi hanno goduto fama di specifici ; ma singolarmente il guajaco, e la salsapariglia 1' hanno goduta sino al presente.
      Ma il mercurio, l'arsenico, e i decotti di piante sudorifere non sono forse noti nell' Indostan da tempi immemorabili contro il Juzam, e il fuoco persiano? Anzi di pił. I Malays, e gli Indiani non conoscono perfino il modo di medicare i tristi effetti de' mercuriali? Ne fanno fede. Swediaur, il Giornale delle Ricerche Asiatiche ec...
      Il Pian, il Siwin, ed il Malmorto non si curavano col mercurio, colle cantaridi, cogli antimoniali , cogli arsenicali, colla cicuta, collo zolfo?


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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