Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      i6oprincipali, come dei tipi moderni descritti nella lettera precedente, così di questi antichi, corrispondano con quelli fissati alla lue venerea ossia all' archetipo.
      In quella lettera si è stabilito in primo luogo, che la lue venerea fu primitivamente esantematica, cronica e proteiforme.
      Appunto col vocabolo di Giaws gli Africani, e con quello celtico di Siwin gli Scozzesi intesero di esprimere un male, che porta le rassomiglianze dei grappoli del Framboise.
      Mentagra in latino, e Lichene in greco significa un' eruzione alla faccia.
      Da qualunque etimologia gli Arabisti abbiano tratto il nome di Malmorto, o Morfea eglino vollero dinotare una malattia, che deforma l'esterno della persona.
      Elefantiasi, Leontiasi, Satiriasi, Judham ec. non sono che termini tratti dalla somiglianza dell'aspetto orribile degl'infermi con quello di certi animali : e la divisione della lebbra fatta dal grande Ali-bert nelle tre specie di crostosa, squamosa e tubercolosa, quadra perfettamente con quella già fattasi - della lue venerea.
      L'andamento poi cronico, e le fisonomie molti-plici, che suole offrire ognuna delle suaccennate affezioni, chiaramente risultano dalle loro descrizioni, e dalle divisioni e suddivisioni che ne fecero i Nosologisti .
      In secondo luogo si accordò alla lue venerea


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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