Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      bubboni inguinali : succedevano in seguito del coito, e giusta Gaddesden e De-Vigo, erano contagiose . Paracelso attx-ibuisce siffatta scabbia a' bubboni male medicati, e De-Vigo la giudica affatto simile al morbo gallico ne'segni, nelle cause e nella cura: anzi professa di aver desunta la conoscenza de' buoni effetti del trattamento mercuriale nel morbo gallico dagli scritti di Teodorico , e di Arnaldo da Villanova.
      Pare inoltre, che questa forma morbosa non fosse ignota neppure prima del medio evo, almeno per quanto apparisce dal passaggio di Aezio, che sarebbe impossibile d'interpretare altrimenti.- La psora cT intorno alle gambe era giunta a tale da jion differire punto da quella dei corpi infetti di e-lefantiasi. Gersdorft, con quasi tutti gli autori de' bassi tempi, usa la parola psora, o scabbia per e-sprimere la lebbra crostosa : sicché il malmorto, e la lebbra crostosa si ritenèvano per sinonimi.
      La lebbra è la più antica, e la più orrenda, la più diffusa, la più proteiforme nella iliade delle infermità che afflissero la razza umana.
      Areteo di Cappadocia, che la osservò nella Siria, ce ne tramandò la pittura più originale. Tutti gli scrittori successivi attinsero a quella fonte . Io non farò, che riportare l'abbozzo che indi ne trasse l'insigne Raymond.
      Havvi di molte cose comuni tra l'Elefante morbo, e 1' Elefante animale selvaggio, nell' apparenza, xiel colore, nella durata. Si chiamò anche Leontiasi


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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