Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Alibert la trattò a Parigi sopra due individui maschi, uno nativo di Ungheria stabilitosi in Francia, e 1' altro de' contorni di Parigi, che avea bensì viagr giato, ma non in paesi caldi.
      I Yaws, o Pians, comunque varii, cominciano però a sviluppax-si dal più al meno nella medesima maniera. La pelle dell'infermo si altera, e si oscura : qua e là si vedono comparire eminenze fungose confondibili colle verruche : queste verruche si aumentano sollecitamente. Nel Pian ruboide prendono 1' aspetto talora di una grossa mora, o di u-na grande framboise. Nel Pian fungoide le pustole sono ancora più marcate, pareggiando in circonfe^ renza i fungili, de' quali ritengono la forma e la struttura cellulosa. Ve ne ha di quelle che sono veramente scirrose.
      Di qualunque specie sieno i tumori spongiosi accennati gemono una materia vischiosa; sovente come gommosa di qualità tanto mordente, che quando si sparge su parti sane del sistema dermoide, vi cagiona ulcere di pessimo aspetto, le cui stragi si estendono con rapidità. I bottoni stessi dei Pians diventano fomiti di esulcerazioni, e si veggono degli sciagurati portare per tutta la loro vita tracce indelebili di morbo così odioso, quando non hanno potuto morirne. La cute ne resta alterata cosi profondamente, che i capelli, ed i peli perdono il color naturale.
      La sola diversità di volume, e di colore fece nascere la distinzione di grosso, di piccolo, di rosso Piaii,


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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