Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      cercare di prevenire le stragi, che si estendevano su delle intiere famiglie.
      Il più maraviglioso si è, che il male attacca assai di raro gli organi della generazione, e che si può contrarlo senza alcuna coabitazione, ed anche senza toccamento immediato. Il dottor Bowmann, osservatore eccellente, non parla nè di gonorree, nè di ulcere de' genitali : anzi di più egli asserisce, che gli abitanti della baja di s. Paolo hanno il corpo infracidito, e muojono di questo morbo, senza la minima affezione alle parti secrete. ' Queste osservazioni esatte, fatte ai tempi nostri, ci fanno una legge a dover credere come verità ciò che i primi scrittori ci hanno trasmesso sulla propagazione della lue venerea all' epoca di sua comparsa in Europa ec. ...
      Nell'anno 1800 ne'distretti di Scherlievo, Grom-nico, Fiume ec.... si manifestò per la prima volta quella varietà di sifilide, che conosciamo sotto il titolo odierno di mal di Scherlievo. I primi che l'hanno osservata e descritta, furono Bagneris, Boué, Vial, e specialmente Cambieri, dai quale è tratta la seguente relazione.
      I dati sulla origine sono affatto incerti ; ad ogni modo si conviene generalmente nelF attribuirla a quattro marinari provenienti dalla Turchia, sebbene lo sviluppamento abbia una data posteriore al loro ripatriamento. Altri che si occupò di tali ricerche sostiene, che la prima comparsa sia stata a Ku-Ku-lianova, a colpa di un paesano chiamato Kunzu,


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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