Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      logprincipalmente alla complicazione con altre epidemie in allora regnanti : complicazione d' altronde non accennata dagli osservatori oculari della lue di Moravia, di Scozia, del Canada, e di Scherlievo, da tutti riconosciute analoghe a quella del secolo XV: quando la lue del secolo XV infierì indifferentemente su tutte le classi di persone, su tutte le regioni, e solo per un dato spazio di tempo, come sogliono fare 1' epidemìe, a differenza dell'endemie, che si limitano a certe regioni, a certe classi di persone, e che vi si mantengono perenni ; sembrami doversi parimenti accordare, che in realtà elle fossero contagioso-epidemicbe.
      E di fatto, che morbi facilmente contagiosi, ed e-pidemici talvolta restano sporadici, ed appena contagiosi: il vajuolo, il morbillo, il tifo petecchiale, e perfino il pestilenziale non mancano di dare esempi di ciò.
      All' opposto è di fatto, che altri morbi ordinariamente sporadici, e di contagio dubbioso, talora si rendono eminentemente contagiosi, ed epidemici. La migliare, che forma tuttora problema, se non sia mai essenziale, e molto più se non sia mai contagiosa, fu riconosciuta incontrastabilmente contagiosa in Arzignano distretto Vicentino da que'medici stessi, che nella stessa epoca coi caratteri stessi 1' aveano osservata non contagiosa nella centrale di Vicenza, durante la state del 1822, anche per quelli che dormivano cogli infermi grondanti di sudore. Se adunque la condizion dell' atmosfera decide della


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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