Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      cniiiientissimo, fu condotto particolarmente in vista della grande umidità, che appunto regnò nello stesso anno, che 1' esercito di Carlo Vili portò il morbo in Italia : e perciò ha creduto doverlo annoverare fra gli epidemici ec. Ma la cosa per se stessa dimostra, che il male non ha niente di comune nè colla umidità, nè con qualsiasi qualità dell'aria, mentre qualunque ne sia la costituzione anche secca, se un uomo comunque secchissimo avrà commercio carnale con donna infetta, potrà ben dirsi fortunato, se non ne rimarrà attaccato : come pure avvenne , che le donne, le quali ebbero a che fare con uomo infetto pagarono caro il loro esperimento ec... Come mai dunque si potrà chiamare epidemico, se Galeno, nel proemio degli epidemj d'Ippocrate, definisce per epidemici que'morbi, che attaccano il massimo numero delle persone che respirano un' aria medesima; quando il gallico non già dalla respirazione dell'aria, ma bensì da un contagio generalmente procede? Né può calcolarsi estivo più, che epidemico, mentre i morbi estivi sono brevi, e questo invecchia co' giovani, e muore co' vecchi ec... (i5o),
      Fracasloro tra il i55o e il ìó/jo così ne ragionava : Da prima comparivano delle ulcerette à' intorno ai pudendi, perchè 1' origine del contagio nasceva per
      10 più dal coito: quelle erano d'indole caparbia, e perchè quel luogo è di sua natura fetido , e perchè
      11 seme morboso sparso qua e là, benché vinto co'ri-medj in una parte, ripullulava in un'altra. Le pustole poi in generale cominciavano dalla calvaria, sia


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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