Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      era diversa dalla peste ordinaria? L'introdurre siffatta malattia per causa dirimente di matrimonio non prova forse, che venisse anche in allora considerata e come malattia differente dalla vera peste, che non fu mai introdotta tra le cause dirimenti di matrimonio, e per malattia che si comunica per mezzo dell'atto matrimoniale? Ed inoltre il vocabolo di pannocchia tecnico ed esclusivo appresso di noi per esprimere il bubbone venereo, e non mai usato per esprimere il bubbone pestilenziale, non dovrà tenersi per un altro segno caratteristico di morbo sifilitico? Finalmente la origine della voce pannocchia, che è di legittima derivazione dal pannus o panus di Cornelio Celso, indi dalla pannìcula di Apulejo, di Marcello Empirico, di Moschione ec., da' quali venne adoperato nel significato del morbo in questione, non sarà per avventura un altro argomento a favore della mia opinione?
      Potrò conchiudere adunque che : I. anche avanti la scoperta d'America esistevano e si riconoscevano ulcere, bubboni, porrifichi, fimosi, parafimosi^ caruncole e simili viz] locali degli organi generatori : II che tali vizj si ritenevano per conseguenze d'impura venere, ossia comunicabili per la via della copula carnale.
      Signore, ad un pari vostro, che colfà recente pubblicazione di un Trattato Istorico-Teorico-Pra-tico avete sparso molta luce sulla storia delle affezioni veneree, io doveva rispettosamente subordinare le mie opinioni. Sono ec.


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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