Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      di Taranto, Guilberto Anglico e Pietro d'Arge-lata. Il primo tratta espressamente del riscaldamento, e dell' immondezza della verga prodotti da concubito con donna impura. Il secondo avverte, che chi vuole preservare il membro genitale da ogni corruttela, appena finito 1' atto con femmina sospetta d' immondezza, lo lavi con acqua fredda ed a-ceto, o con orina (ix4)- H terzo attribuisce le ulcere, e le pustole del pene principalmente al commercio con donna fetida, o immonda, o cancrosa. Egli soggiunge di aver veduto talujfi morirne per averle trascurate, o mal curate : e che quindi degenerate in gangrenose apportarono la perdita di parte, e fin anche di tutto il membro. Non basta: riconosce il fimosi, ed il parafimosi quali effetti di tali affezioni, e non omette la più volte fatta osservazione della maggior frequenza di consimili morbi nella gioventù che nella vecchiaja, adducendo-ne per ragione, che quella possiede più facoltà assorbente, e conversa con donne aventi ulcere nella matrice : le quali donne colla loro contagione infettano la verga appiccandovi delle ulcere (n5), Dal quarto sappiamo non solo i sintomi, e la cura della gonorrea (gomorria), di cui si è già parlato, ma anche li sintomi, e la cura delle ulcere agli organi genitali (116).
      L'ultimo finalmente, dopo di aver distinto in bianche ed in rosse le ulcere vegnenti sulla versa a colpa di coito con donna impura, dice che siffatte ulcere sono cagionate dalla materia venefica, che


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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Taranto Guilberto Anglico Pietro Arge-lata