Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

Pagina (85/304)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      I
      85
      Ruggero indica la cura delle pustole, e delle posteme prodotte dal concorso di umori ai canali della verga (108).
      Rolando descrive il cancro del membro virile, le fìstole, le pustole, le verruche, e perfino la corruzione del frenulo a colpa di erosioni : come pure i porrifichi dell' ano.
      Bruno nomina le verruche, i porrifichi e le formiche nate sulla verga, e sul capo del prepuzio.
      Teodorico, quasi copiando Bruno, ripete le medesime cose.
      Nel Tesoro de' poveri attribuito a Pietro Spano, o lo spagnuolo, poi papa Giovanni XX, abbiamo ri-medj pei porrifichi del podice, per le ulcere, la tumefazione, ed il cancro della verga (109).
      Guglielmo da Saliceto, che fu tra i più benemeriti fondatori della chirurgia per una perizia singolare nell'osservare e nello sperimentare, non solo conobbe maestrevolmente, e medicò felicemente tutte le già nominate malattie dell' ano e dei pudendi in amendue i sessi, ma le ha anche ripetute da coito contagioso. Trattando delle pustole, ragadi e corruzion della verga e del prepuzio, originate da commercio carnale con una meretrice, o con altra qualunque donna impura, egli raccomanda i replicati lavacri, e le aspersioni tosto che terminata quella funzione cominciasse qualche vestigio di futura corruttela. Ma va ancora più avanti nel capitolo dell' apostema marcioso o caldo, o freddo de-gl' inguini, dove dice, che siffatto malore chiamasi


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

Pagina (85/304)






Bruno Tesoro Pietro Spano Giovanni XX Saliceto