Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      8iconosceva perfino la necessità in alcuni di questi casi della operazione, ossia incisione del prepuzio. Finalmente non omette di annoverare tra le malattie dell'ano descrivendole esattamente, tanto le ragadi, quanto i condilomi (91).
      Galeno con una evidenza eguale a quella di Celso ci descrive il timio, il figetlo, il fimosi, il pa-rafimosi, il fimo, i condilomi e simili vizj degli organi sessuali (92)- Oribasio, Prisciano, Marcello Empirico, Aezio, Faolo Egineta, Moschione, Attuario, Mirepso, Sammonico e gli altri ultimi rampolli della greca medicina , quasi copiandosi successivamente, parlano in detaglio or più, or meno sul diagnostico, e sulla cura dei bubboni, delle verruche , dei condilomi, delle ulcere ec. ... affettanti 1' ano, o i pudendi dell' uno e dell'altro sesso (95).
      Riguardando assai dappresso il nostro argomen to, ed appartenendo all' incirca alla stessa epoca, mi cade in acconcio di riferire la malattia di Ero-ne, quale ce la tramandò descritta il vescovo Palladio. Erone Eremita andato in Alessandria frequentava i teatri ed i giuochi cavallereschi, e tutto immerso negli stravizzi della crapula e della lussuria determinò di peccare coll'andare ad imbrattarsi nelle lordure di una mima. Quindi per consiglio divino gli si spiegò nel ghiande un antrace, che dopo di averlo tenuto infermo per sei mesi, gli causò la caduta degli organi genitali ridotti già guasti e putrefatti (94)- Quanti Eroni non ci offre la cotidiana


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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