Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      dissipò il prestigio dell' autorità e dell' astrologia, e richiamò la libertà del pensare. Quest' aurora riverberò a poco a poco alcuni raggi sulla Francia, sull'Inghilterra, sull'Alemagna (78)- Educati a quella grande scuola il Benivieni fiorentino, il nostro Leoniceno, il Benedetti di Legnago, ed il Manardo ferrarese sparsero i principi di libertà filosofica sopra ogni ramo delle scienze naturali, e quindi meritarono di essere 1 «guardati dalla riconoscente posterità quali l'istauratoti della fisica in generale , e della medicina ippocratica in particolare.
      Lo spirito della vera osservazione ippocratica del Benedetti spicca in modo singolare nella materia di cui vi ragiono. Egli medico dell'armata veneta contro Carlo VIII nel 149^ non solamente osservò e descrisse al pari di tanti altri i sintomi locali ai pudendi, il genio contagioso per mezzo dell' atto venereo del morbo gallico sviluppatosi sotto i di lui occhi, ma riconobbe ancora la scolazione qual sintonia del medesimo. Gli uomini, die' egli, vanno soggetti con frequenza, particolarmente al momento in cui sto scrivendo queste cose, a quel profluvio di seme che i Greci chiamano gonorrea. Ed in altro luogo soggiunge : se nella sommità del i ghiande v' ha una materia mordente, od un riscaldamento di reni, significa un profluvio acuto (79).
      Ecco, amico, che Benedetti sotto il nome di profluvio acuto caratterizzato dall'ardore e dal flusso della verga. La riconosciuto la gonorrea virulenta,


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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