Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      Tristano Caracciolo riferendo che Alfonso I, re di Napoli morì non solo a colpa dei paterni di a-nimo per le vicende politiche, ma inoltre per una malattia immonda e pertinace, cioè per un flusso di sperma involontario ed insensibile,, non risveglia il sospetto di una vera scolazione, più che di una tabe dorsale?
      Caro amico, da tutto questo non vi par di vedere, che il morbo venereo avesse designato il povero regno di Napoli per teatro di qutlla guerra sifilitica, che vi ha poi fatta sulla fine del secolo XV?
      Per sempre più convincervi quanto comune in que' tempi fosse la scolazione, basterà il dirvi, che io stesso senza molto frugare ne' vecchi codi-ci mi sono imbattuto in un formulario di ricette scritte dentro il secolo XV esistente nella nostra Bertoliana, dove c' è una prescrizione contro il male della verga prodotto da riscaldamento, o da commercio con donna in attualità di mestruazione (7 ). Quanti documenti consimili non devono supporsi sepolti nelle innumerabili e ricchissime librerie dell'Universo? In somma si può dire non esservi quasi opera o medica, 0 lajca dal secolo XII al principio del X VI, in cui non si parli dell' ardore di orina, come effetto della Venere impura.
      Che poi la malattia dell 'ardore sia una cosa istessa colla scolazione, lo prova la identità delle cause, delle circostanze, e perfino dei vocaboli.
      Il principio virulento introdotto negli organi


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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