Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      abolito il celibato, ed autorizzato dalle leggi il concubinato . Oh quale e quanta diversità da que' tempi ai nostri !
      Oltre le accennate cause favorevoli alia maggior diffusione de' mali prodotti dalla venere impura, devono aggiungersi anche i bagni pubblici, e le stufe, che singolarmente in Francia, ed in Alemagna formarono sino al secolo XVI, quasi un bisogno nazionale. In nessun monastero, e molto meno negli ospedali, gli uni e gli altri numerosissimi, non mancavano mai nè bagni, nè stufe. Questi stabilimenti, e massime dei bagni del medio evo ci vengono descritti quai seminar] di laidezze, come appunto lo erano quelli dei Romani (62).
      Finalmente sappiamo, che in que' tempi i pubblici postriboli erano tanto frequenti , come oggidì le osterie. Qual meraviglia ? La prostituzione in allora o dispersa per la persecuzione, o abbandonata senza il freno politico, si diffuse dappertutto, come appunto fanno i contagi, quando non sono assoggettati alla sorveglianza sanitaria.
      Ma egli è ormai tempo di ripatriare, mentre la fiaccola medica, che, qual fuoco sacro di Vesta, si covò finora sepolta in Monte-Cassino, ed in Salerno, già comincia a spargere raggi di luce atti a diradare la generale caligine d'Italia. La scuola Salernitana, ultimo rampollo dell' antica famiglia Ippocratica, e madre primitiva della moderna, ci somministrerà i primi lumi rischiaranti la malattia, dì ciii vi trattengo.


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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