Sulla storia de' mali venerei di Domenico Thiene

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      mele. Meglio lascia trapelare la blennorragia in quel-1' altro passaggio : talvolta suole la ulcera discendere ai nervi, e ne nasce un flusso di copiosa pituita, di marcia tenue avente cattivo odore, non con colla, ma piuttosto simile alla lavatura di carne; e allora la parte soffre dolori e pungimen-ti. La medicatura consiste principalmente nel fomentare la ulcera con molta acqua calda, nel coprirla e difenderla dal freddo. Nè crediate già che Celso con» fonda questa forma morbosa colla gonnorrea, ossia profluvio di seme, giacché ne parla di professo altrove. Sono pure osservabili le proteste, che fa in proposito dei mali proprj delle parti oscene, dicendo, che i lor vocaboli in greco sono tollerabili, ed usitati, quando invece in romano riescono indecenti, e non adottati dalla verecondia; ma che però essendo suo scopo di versare su di ogni cosa salutare, e calcolando anzi essere tanto più necessario il portare a pubblica notizia la cura di que' mali, che ognuno può arrossire di far palesi ad un altro, non deve aver riguardo a trattarne. Da questo complesso chi non dedurrà essere stata la scolazione, ed altre malattie impure degli organi generatori non solo cognite, ma anche popolari, secrete e vergognose tra i Romani? (45).
      Se Celso, che pur fiorì nel secolo d'oro della potenza e della letteratura romana non fu, che un plagiario de' Greci, cosa devono essere stati Scribo-nio Largo, Teodoro Prisciano, Lucio Apulejo, Marr fello Empirico, ed altri viventi nella decadenza di


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Sulla storia de' mali venerei
Lettere
di Domenico Thiene
Missiaglia Editore
1823 pagine 303

   

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